Il sequestro del telefonino alla giornalista della Rai Federica Sciarelli è un "atto grave che viola la segretezza delle fonti". A scandirlo sono la Federazione Nazionale Stampa Italiana e l'Unione Sindacale Giornalisti Rai che intervengono così sul Caso Consip che ora vede indagata anche la conduttrice della trasmissione 'Chi l'ha Visto?' a cui è stato sequestrato il telefono cellulare.
"Premesso che la vicenda Consip è una vicenda della massima delicatezza istituzionale e democratica, dal momento che ha tutti i contorni di un duro scontro all’interno degli apparati dello Stato, e premesso che è quanto mai doveroso che si arrivi prima possibile ad individuare mandanti e attori di tale scontro, in questo come in tutti i casi analoghi il sequestro del telefonino di una giornalista resta un atto grave, peraltro già contestato in più sedi" affermano Fnsi e Usigrai.
"Sequestrare il telefonino di un giornalista - proseguono - vuol dire una palese ed esplicita violazione della segretezza delle sue fonti". "Abbiamo piena fiducia nella magistratura, che deve fare serenamente il proprio lavoro per accertare i fatti, ma è necessario che venga rivista con urgenza la decisione di sequestrare il telefonino di Federica Sciarelli, alla quale va la nostra piena solidarietà" concludono Fnsi e Usigrai.