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Vaccini

"Maledetti bastardi", ira no vax dopo la sentenza

22 novembre 2017 | 17.33
LETTURA: 3 minuti

(foto AdnKronos)
(foto AdnKronos)

"La pagheranno", "scoppieranno", "corrotti". E ancora "maledetti bastardi", "venduti", "servi di Big Pharma". La Consulta respinge il ricorso della Regione Veneto sui vaccini, decretando la legittimità della legge che li rende obbligatori, e in rete scoppia l'ira dei no vax.

"Tutto sulla pelle dei nostri figli, maledetti", gridano i genitori informati in gruppi come 'Autismo e Vaccini' e 'Vaccini Basta', ed è rabbia e delusione fra quanti giurano di ribellarsi alla decisione della Suprema Corte: "A costo di cambiare Paese ma non l'avranno vinta", assicurano in tanti, che in coro mandano "affanculo la Consulta" rea di sentenziare "sui miei figli che sono solo miei e su cui solo io e mio marito possiamo decidere" e formata da "maledetti corrotti!!!!" che "la pagheranno caraaa!!".

E fra tanti amareggiati che pensano sia "ormai tutto finito", spunta anche chi decide di dispensare consigli - in un pessimo italiano - su tattiche di guerriglia urbana da attuare per protesta: "Se in ogni strada che i noVax passano nn si bruciano machine edifici negozi, e scontrarsi con pa Polizzia nn otterrete niente. Coraggio NoVax nn arrendetevi", scrive un utente incitando alla lotta.

Tantissime anche le mamme preoccupate che ora cercano consigli su come evitare l'allontanamento dei figli dalla scuola, confessando con nomi e cognomi in bella vista di mentire ormai da mesi alle autorità scolastiche con auto certificazioni e impegni alle vaccinazioni non esattamente in regola. E' il caso, ad esempio, di mamma Sara: "Io al momento ho posticipato, con scuse, l'appuntamento all'ASL presentando alla scuola un foglio dove io mi impegno ad aprire un dialogo PER CAPIRE MEGLIO IL GIUSTO DA FARSI. In questo modo ho preso tempo ma il problema resta! L'ASL ovviamente non ha risposto alla mia mail e non mi ha fissato nessun appuntamento informativo ma solo l’appuntamento per la vaccinazione (fine marzo) dopo quella data mia figlia verrà espulsa e non ho idea di come potrò fare", scrive in sprezzo del pericolo e delle regole, raccogliendo la solidarietà di altre mamme.

In tanto pessimismo, c'è però anche chi non perde la speranza e invita mamme e padre disperati a non abbattersi, utilizzando frasi che ricordano slogan di berlusconiana memoria: "Andiamo avanti ad oltranza e non lasciamoci scoraggiare. Dalla nostra parte abbiamo l'amore e l'amore - dice l'ottimista Livia che evidentemente non ha ben chiara la portata definitiva della sentenza - vince su tutto!".

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