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Tap, sassaiola e carica polizia

09 febbraio 2018 | 10.43
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Tafferugli si sono verificati questa mattina, poco prima delle 7, davanti al cantiere del gasdotto della Tap (Trans Adriatic Pipeline) a San Basilio di Melendugno, in provincia di Lecce, tra i gruppi di ambientalisti contrari alla costruzione e all'approdo dell'infrastruttura che si sono opposti al passaggio dei mezzi di Alma Roma, e le forze di polizia.

Secondo quanto riferito dalle forze di polizia si è scatenata una sassaiola da parte dei manifestanti che ha provocato il danneggiamento dei mezzi e della torre faro. L'altro ieri c'era stato l'imbrattamento del parabrezza di un camion con vernice. Secondo quanto riferito da Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No Tap, all'Adnkronos due manifestanti sono rimasti feriti. "Hanno caricato - spiega - e per una donna di 53 anni si è reso necessario l'intervento di una ambulanza e il trasporto in ospedale. Ferito alla testa anche un signore di 46 anni di Melendugno che ha riportato lievi conseguenze. Il cantiere è bloccato dal giorno dopo la decisione della Bei", aggiunge.

Si tratta di proteste che si ripetono ogni mattina da tre giorni, cioè da quando la Banca europea degli investimenti ha deciso di concedere un maxi prestito da 1,5 miliardi di euro per la realizzazione del gasdotto. Nelle previsioni il "tubo" partirà dall'Azerbaijan (zona mar Caspio) e attraverserà, tra gli altri, Paesi come Grecia e Albania, per giungere infine, dopo la “traversata” del mar Adriatico, in Puglia e connettersi alla rete Snam.

Quanto alle richieste avanzate ieri davanti alla commissione Ambiente, energia e cambiamenti climatici dell'Ue a Bruxelles dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, secondo il quale alle Regioni europee lungo le quali passano i gasdotti devono essere "riconosciute compensazioni quantificabili in sostanziali riduzioni del prezzo del gas per consentire una migliore sostenibilità economica dei programmi di decarbonizzazione previsti dagli Accordi di Parigi (Cop21)”, Gianluca Maggiore sostiene che “sono dichiarazioni da campagna elettorale che noi non seguiamo. Mi sembra un colpo al cerchio e uno alla botte".

Secondo Emiliano, che come governatore si è opposto in questi anni all'approdo a Melendugno della Tap, unitamente a quasi tutti i comuni dell'area, la prospettiva a breve-medio termine deve essere quella "di un definitivo abbandono di tutti i combustibili fossili per la produzione di energia”.

Proprio oggi a Bruxelles è previsto l’incontro bilaterale tra Unione europea e Azerbaijan, il Paese di estrazione del gas che dovrebbe arrivare in Puglia. In Commissione Enve il presidente della Regione Puglia ha inoltro posto il problema della sicurezza dei gasdotti e degli impianti di decompressione del gas artificialmente non assoggettati a direttiva Seveso. 

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