"Se per assurdo un barcone di immigrati attraccasse ai Murazzi del Po, nessuno potrebbe vietare alle persone a bordo di scendere. Se questo dovesse accadere noi faremmo accertamenti". Così il procuratore capo di Torino, Armando Spataro che illustrando le nuove direttive in tema di discriminazione e odio razziale, ha spiegato: "la convenzione di Ginevra del 51 prevede il diritto al non respingimento, il che significa che se arriva un immigrato e chiede asilo politico non può essere espulso, allontanato o non accettato perché ha diritto a veder vagliata la sua richiesta da un organo giurisdizionale".
"Se, dunque per ipotesi, un barcone arrivasse ai Murazzi toccherebbe fare accertamenti per verificare questo barcone chi conteneva, da dove è arrivato, cosa chiedevano gli occupanti , cosa è accaduto. Non si può scegliere bianco o nero senza conosce in profondità i dettagli della vicenda. Occorre attenzione, non si può respingere tout court un immigrato che chiede ospitalità e asilo".
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini replica così: "Forse il procuratore capo di Torino pensa che l'intera Africa possa essere ospitata in Italia? Idea bizzarra". "Bloccare i porti ai trafficanti non è un diritto ma un dovere - aggiunge poi -. Se qualcuno la pensa diversamente può presentarsi alle elezioni e chiedere cosa ne pensano gli italiani".