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Sos Méditerranée all'Europa: "Trovate una soluzione"

13 agosto 2018 | 15.33
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(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

L'Aquarius, la nave dell'organizzazione non governative internazionale Sos Mediterrannée con a bordo 141 persone e che si trova attualmente "in stand by tra Linosa e Malta nelle acque internazionali", "ha ricevuto due risposte negative da Malta e dall'Italia" e pertanto "si rivolge all'insieme dei governi europei" per trovare il più rapidamente possibile una soluzione e "mettere in sicurezza il prima possibile" le persone a bordo. Ad affermarlo all'Adnkronos è Sophie Beau, co-fondatrice e vicepresidente dell'International Network di Sos Méditerranée.

La situazione attuale, spiega, "è in completa contraddizione con il diritto marittimo internazionale e si fa sulle spalle di persone in pericolo di vita". La situazione dell'Aquarius, aggiunge Beau, va risolta al più presto e "bisogna mettere in sicurezza il più rapidamente possibile le 141 persone a bordo ci cui la metà sono minorenni e un terzo costituito da donne alcune delle quali anche incinte".

I migranti soccorsi dall'Aquarius, in due operazioni distinte, racconta Beau, "sono stati salvati nella zona di Search and Rescue (Sar) libica e quindi proprio per questa ragione il coordinamento dei soccorsi spettava alla guardia costiera libica. Il soccorso è stato coordinato dalle autorità libiche che poi ci hanno detto che non erano in grado di fornire un porto sicuro. E' stata una riposta logica visto le circostanze attuali: la Libia non può infatti essere considerato come un porto sicuro per dei richiedenti asili che fuggono proprio da quel paese", sottolinea ancora la Co-Fondatrice di Sos Mediterrannée.

"Quello che è illogico è che le autorità europeo a fine giugno hanno chiesto di rispettare le istruzioni dei libici ma che loro non sono capaci di affrontare la situazione", rileva Beau. "Un salvataggio in mare si conclude solo quando le persone soccorse sono messe in sicurezza".

Beau, commentando le parole del ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Danilo Toninelli che in un tweet questa mattina sottolineava che dell'Aquarius, visto che batte bandiera di Gibilterra, se ne doveva occupare il Regno Unito, sottolinea che il diritto marittimo internazionale parla chiaro e che non spetta né a Gibilterra né al Regno Unito farsi carico della nave. Visto che le autorità libiche non possono assicurare un porto sicuro le istruzioni parlano chiare e dobbiamo cercare un altro centro di coordinamento. Proprio per questo visto le risposte negative dall'Italia e da Malta sollecitiamo l'insieme dei governi europei. Aspettiamo le istruzioni per sapere quale sarà lo Stato che assumerà il coordinamento".

Infatti, spiega la co-fondatrice di Sos Mediterrannée, "ci vuole una soluzione politica a livello europeo per risolvere questa situazione assurda frutto di un modello che non è praticabile". Proprio per questo "sollecitiamo gli Stati Europei a prendere le loro responsabilità. Non ci rivolgiamo ad un paese in particolare ma a tutti".

"Sono anni - rileva Beau- che diciamo che l'Italia è stata lasciata da sola per far fronte alla situazione per la mancanza di solidarietà a livello europeo. L'Italia è sempre stata lasciata sola, in prima linea a far fronte alla questione dei migranti. E la situazione che si registra in Italia, con la chiusura dei porti di cui ci rammarichiamo, è il frutto di una mancanza di solidarietà a livello europeo".

Per la co-fondatrice di Sos Mediterrannée, invece, "servirebbe una flotta europea e una soluzione europea" al problema dei migranti. "Ci vuole una presa di coscienza del problema e risolvere rapidamente la situazione che si fa sulle spalle delle persone che continuano a partire perché continuano a farlo". A giugno, rileva, "secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per i migranti ci sono stati 629 morti nel mare mediterraneo e 222 a luglio", e complessivamente oltre 1.500 dall'inizio del 2018.

Ovviamente, rileva Beau, "ci rammarichiamo che l'Italia chiuda i suoi porti ma da anni sappiamo che la situazione non è praticabile. L'Italia non può portare da sola il fardello del soccorso dei migranti. Lo abbiamo detto ma non siamo mai stati ascoltati. E il risultato è la situazione attuale", spiega la co-fondatrice di Sos Mediterrannée. Purtroppo, aggiunge, "non siamo sorpresi dell'evoluzione della situazione" con le prese di posizioni del Governo italiano. "Chiaramente la chiusura dei porti italiani è deplorevole ma comunque teniamo a ringraziare la guardia costiera italiana che da anni sono da soli a gestire la situazione. Abbiamo ottimi rapporti con loro".

La decisione delle autorità italiane, spiega ancora, "fa seguito a una mancanza di solidarietà europea che denunciamo. C'è un fallimento a livello europeo". La fine di 'Mare Nostrum', rileva, "è il simbolo del fallimento europeo. Siamo di fronte ad una crisi umanitaria senza precedenti come non ne abbiamo mai conosciuto".

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