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Gaza, oltre 100 morti in un giorno. Bombardata la centrale elettrica

29 luglio 2014 | 08.34
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La Striscia senza luce. Hamas: "Nessun accordo sulla tregua". Unicef: uccisi 166 bambini sotto i 12 anni. La traiettoria dei missili verso l'ospedale /Guarda

(Infophoto)
(Infophoto)

Sono oltre 100 i palestinesi uccisi martedì dai bombardamenti israeliani sulla Striscia. Sale così a 1.191 il bilancio delle vittime dall'inizio dell'offensiva israeliana contro Gaza. Lo ha annunciato il ministero palestinese della Salute, citato dalla tv satellitare al-Arabiya.

Secondo le notizie provenienti dalla Striscia, cinque intere famiglie sarebbero quasi del tutto state sterminate dalle bombe a Khan Younis e Rafah.

Almeno 13 palestinesi hanno perso la vita in un nuovo raid delle forze armate israeliane, che ha preso di mira la cittadina di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza.

Militari della fanteria israeliana hanno aperto il fuoco contro cinque miliziani palestinesi che stavano uscendo da un tunnel nel sud della Striscia di Gaza, uccidendoli. Lo riferiscono i media israeliani.

La centrale elettrica - Secondo l'agenzia di stampa palestinese 'Maan', inoltre, l'unica centrale elettrica della Striscia ha smesso di funzionare a causa di un grave incendio scoppiato dopo essere stata colpita dai raid.

Raid su 150 obiettivi - Sono circa 150 gli obiettivi colpiti dai jet israeliani, fra cui la casa del numero due di Hamas, Ismail Haniyeh, che è stata distrutta. L'abitazione era però deserta e né Haniyeh, né i suoi familiari risultano colpiti, ha riferito 'al Aqsa Tv', la rete televisiva di Hamas.

Razzi su Tel Aviv - Non si è fermata l'ondata di missili contro Israele, lanciati durante tutta la notte di martedì: attorno alle 2:30 è stata presa di mira l'area metropolitana di Tel Aviv. Due sono precipitati in terreno aperto e uno è stato intercettato dai sistemi di difesa.

Attacco al kibbutz - Nell'attacco di lunedì sera, invece, vicino al kibbutz meridionale di Nahal Oz, sono morti cinque soldati israeliani. Secondo la ricostruzione dell'esercito, sette militanti palestinesi infiltrati in Israele con un tunnel proveniente da Gaza sono emersi e hanno sparato un missile anti-tank contro baracche militari.

Armi in scuola Onu - Come già successo nei giorni scorsi, le Nazioni Unite hanno annunciato di aver scoperto un nascondiglio di armi all'interno di una loro scuola nella Striscia di Gaza. Come fanno sapere dall'Onu, l'edificio non è attualmente in uso. Il ritrovamento è stato denunciato alle autorità competenti per la rimozione delle armi, ma l'operazione al momento non può svolgersi a causa degli scontri in corso nella zona. Le Nazioni Unite hanno condannato la violazione della "neutralità delle loro infrastrutture"

Colpito l'istituto per disabili - Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), dichiara in una nota: ''I 29 bambini disabili ospiti della casa delle Suore del Verbo Incarnato di Gaza sono scampati per miracolo ai bombardamenti aerei effettuati dall'esercito israeliano" martedì mattina sul territorio palestinese. "Purtroppo l'istituto - aggiunge - è andato distrutto, ma i bambini sono riusciti a scampare all'attacco perché in quel momento si trovavano all'interno dell'adiacente Chiesa cattolica della Sacra Famiglia, che fortunatamente non ha subito alcun danno''.

Giallo sulla tregua - "Non c'è stato alcun accordo interpalestinese su una tregua umanitaria unilaterale di 24 ore". Lo ha chiarito Izzat Risheq, dell'ufficio politico di Hamas, sul suo profilo Twitter. Un precedente comunicato della leadership palestinese di Ramallah recitava: "Dopo intensi contatti e consultazioni con i fratelli della leadership di Hamas e della Jihad islamica annunciamo a nome di tutti la disponibilità a un cessate il fuoco e a una tregua umanitaria di 24 ore", da estendere eventualmente fino a 72, come auspicato dall'Onu.

"Se c'è un invito rivolto dalle Nazioni Unite ad entrambe le parti - ha detto Risheq in un breve commento ad Aki-Adnkronos International - per una tregua umanitaria di 24 ore, la resistenza determinerà la sua posizione alla luce della posizione e dell'impegno del nemico".

Anche Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, ha definito "non corretto" l'annuncio arrivato da Ramallah. "Quando avremo un impegno israeliano con garanzie internazionali su una tregua umanitaria, allora lo prenderemo in esame. Ma non può succedere che dichiariamo un cessate il fuoco unilaterale mentre le forze occupanti uccidono i nostri bambini".

Diplomazia al lavoro - Ancora incomprensioni tra il segretario di stato americano John Kerry e le autorità israeliane: alti funzionari dell'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno smentito le dichiarazioni di Kerry secondo cui il capo del governo israeliano avrebbe chiesto agli Stati Uniti di promuovere l'idea della tregua umanitaria a Gaza. "E' stato Kerry a sollevare l'opzione di un cessate il fuoco con Netanyahu, non il contrario", hanno spiegato commentando le parole del segretario di stato che a Washington aveva detto che Netanyahu aveva parlato con lui "dell'idea e della possibilità di un cessate il fuoco".

Rafforzata la vigilanza su obiettivi sensibili in Italia - L'onda di instabilità prodotta dalle crisi mediorientali ha un contraccolpo anche in Italia. Gli apparati di sicurezza hanno alzato la soglia di attenzione, per prevenire possibili rigurgiti di antisemitismo in relazione alla crisi in Medio Oriente e all'offensiva israeliana a Gaza. In particolare, rilevano fonti qualificate all'Adnkronos, la vigilanza è stata ulteriormente rafforzata verso tutti gli obiettivi sensibili: l'attività investigativa delle forze dell'ordine, che operano in sinergia con l'intelligence, punta a prevenire minacce legate a persone, sedi istituzionali e luoghi religiosi considerati a rischio in tutta Italia.

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