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Kiev-Mosca, accordo per cessate il fuoco. L'Ucraina vuole un muro lungo la frontiera

03 settembre 2014 | 10.18
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La Commissione europea adotta il testo con la proposta di nuove sanzioni contro Mosca. Napolitano: ''Dialogo rilanci cooperazione Ue-Russia''

Vladimir Putin (Infophoto) - INFOPHOTO
Vladimir Putin (Infophoto) - INFOPHOTO

Accordo tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Petro Poroshenko per il cessate il fuoco. Lo ha annunciato la presidenza ucraina, dopo che il Cremlino ha dato notizia di un colloquio telefonico tra i due leader.

La versione iniziale del comunicato della presidenza ucraina recitava che, a seguito della conversazione, Putin e Poroshenko erano arrivati a "un accordo su un cessate il fuoco permanente nella regione del Donbass". La nuova versione recita invece: "Il loro colloquio si è concluso con un accordo su un processo per il cessate il fuoco nella regione del Donbass".

L'ufficio di Poroshenko ha corretto l'annuncio dopo che il Cremlino ha smentito il raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco permanente.

Putin ha però annunciato di aver messo a punto un piano d'azione con Poroshenko per risolvere la situazione e ha espresso l'auspicio che un accordo definitivo sul piano possa essere raggiunto nel corso della prossima riunione del Gruppo di Contatto sull'Ucraina in programma a Minsk venerdì prossimo. A riferirne è l'Itar-Tass.

Dalla Mongolia, dove si trova in visita, Putin ha parlato di un piano in sette punti che prevede un cessate il fuoco in Ucraina orientale, il ritiro delle truppe di Kiev, lo scambio di prigionieri, la creazione di un corridoio umanitario e aiuti umanitari.

Ma in serata si è appreso che il governo di Kiev ha respinto il piano proposto da Putin per mettere fine alla crisi ucraina. "E' un piano per distruggere l'Ucraina e restaurare l'Urss", ha detto il primo ministro ucraino Arseni Yatseniuk, secondo il quale si tratta di un tentativo di Putin per distrarre la comunità internazionale prima del vertice Nato. "Putin vuole congelare il conflitto ed evitare nuove sanzioni contro la Russia", ha detto ancora Yatseniuk, concludendo che il miglior piano per mettere fine al conflitto ha un solo punto: "La Russia deve ritirare il suo esercito dall'Ucraina".

Kiev vuole costruire una barriera lungo la frontiera - Kiev ha annunciato anche l'intenzione di costruire una barriera lungo la frontiera con la Russia. A comunicare il via al progetto, denominato 'Muro', è stato lo stesso Yatseniuk. "Stiamo avviando il progetto 'Muro'. Si tratta della costruzione di una vera barriera tra Ucraina e la Federazione russa", ha affermato il capo del governo durante una riunione dell'esecutivo. Sempre in giornata Yatseniuk ha sottolineato la necessità per Kiev di adottare una nuova dottrina militare che rifletta la realtà di una Russia "Paese aggressore" che minaccia l'integrità territoriale e la sicurezza nazionale dell'Ucraina. Il progetto di costruzione della barriera tra i due Paesi dovrebbe concludersi entro sei mesi nelle intenzioni di Kiev.

Il Consiglio nazionale di sicurezza e di difesa ucraino ha inoltre annunciato su Twitter che l'Ucraina e la Nato terranno un'esercitazione militare congiunta nella regione occidentale di Lvov a metà settembre: "Dal 16 al 26 settembre l'Ucraina ospiterà l'esercitazione multinazionale 'Rapid Trident' con Stati Uniti, Nato e altri Paesi".

L'intervento di Obama - Il presidente americano Barack Obama, nel corso della conferenza stampa congiunta a Tallinn con il presidente estone Toomas Hendrik Ilves, ha commentato: "Se la Russia è pronta a trovare una soluzione politica, allora siamo pronti anche noi".

Gli Stati Uniti intendono rafforzare la propria presenza militare negli stati baltici attraverso lo stazionamento di più truppe e velivoli nella base aerea estone di Amari, ha annunciato il presidente americano. Obama non ha fornito cifre sul numero aggiuntivo di soldati da inviare in Estonia - dove attualmente sono dispiegati 150 militari - secondo il piano che attende l'approvazione del Congresso. Il presidente americano ha quindi definito l'impegno della Nato nei confronti della sicurezza in Estonia "incrollabile ed eterno".

"L'Ucraina oggi è una linea del fronte per tutti noi e dobbiamo prenderla molto seriamente" è l'appello che, a nome di tutti i leader dei Paesi baltici, ha rivolto a Obama Dalia Grybauskaite, presidente della Lituania. Obama ha concluso la sua tappa estone con un discorso in cui ha ricordato come la visione di un'Europa di pace e libertà sia "minacciata dall'aggressione della Russia contro l'Ucraina". Ma ha assicurato che la Nato non permetterà che questa aggressione rimanga impunita.

"Difenderemo i nostri alleati Nato, e questo significa tutti gli alleati" ha aggiunto sottolineando che all'interno dell'Alleanza non si fa differenza tra membri storici e nuovi, come i Paesi baltici che celebrano quest'anno i 10 anni dall'ingresso nella Nato. "Noi saremo qui per l'Estonia" e le altre repubbliche baltiche, e ha concluso: "Avete perso la vostra indipendenza una volta, non la perderete più".

Commissione Ue vara nuova proposta sanzioni alla Russia - Intanto la Commissione europea ha adottato il testo con la proposta di nuove sanzioni contro la Russia per il suo coinvolgimento nella crisi ucraina. Ora spetta al Consiglio Ue decidere, entro venerdì, se approvarle. Dall'esecutivo Ue si spiega che le nuove misure restrittive sono un complemento di quelle approvate lo scorso 31 luglio e riguardano l'accesso al mercato dei capitali, la difesa, le tecnologie a uso sia civile che militare e quelle sensibili. La proposta con le misure sarà presentata al Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti alla Ue.

Card. Parolin: in vista nuove mosse diplomatiche del Vaticano - In vista ci sono nuove mosse diplomatiche della Santa Sede per la crisi in Ucraina. "Ci si sta pensando, per aiutare una composizione pacifica di questa situazione che ci preoccupa tutti", ha anticipato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Parolin ha ricordato che "la diplomazia vaticana si è già mossa all'inizio della crisi: c'è stato un intervento di Papa Francesco che ha incontrato sia il presidente russo Putin che il premier dell'Ucraina. C'è una presenza della diplomazia vaticana in tutta questa vicenda", ha assicurato il segretario di Stato vaticano.

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