L'impegno per garantire una maggiore devolution alla Scozia verrà onorato "senza se e senza ma". E' quanto afferma il leader laburista Ed Miliband, che all'indomani del voto che ha confermato la permanenza della Scozia nel Regno Unito, si è in parte smarcato dall'alleanza stretta durante la campagna referendaria con Conservatori e Liberal democratici.
Miliband rifiuta l'idea lanciata da molti deputati conservatori che chiedono l'istituzione di un nuovo 'Parlamento inglese' che legiferi sulle materie di specifico interesse per l'Inghilterra, al pari di quanto fa al momento e farà ancora di più in futuro il Parlamento di Edimburgo sulle materie di competenza della Scozia. Il leader laburista, riporta la Bbc, si è però detto "aperto" all'idea di un nuovo ruolo per i deputati eletti in Inghilterra.
La polemica, nota in Gran Bretagna come la cosiddetta "West Lothian question", ha preso nuovamente corpo durante il referendum per l'indipendenza scozzese. Per molti parlamentari Tory, è ormai inaccettabile che i deputati eletti in Scozia possano votare a Westminster su questioni riguardanti l'Inghilterra, ma che questa reciprocità non sia garantita ai deputati eletti in Inghilterra sulle questioni scozzesi.
Nella polemica è intervenuto anche il first minister scozzese Alex Salmond affermando che gli elettori che hanno votato "no" all'indipendenza sono stati "raggirati" dalla promessa fatta dai tre maggiori partiti britannici di pubblicare prima delle elezioni politiche del maggio 2015 una bozza della legge sui nuovi poteri per il Parlamento scozzese. Per Salmond, il premier David Cameron non potrà onorare la sua promessa, perché non gode dell'appoggio di ampi settori del suo partito.
