"L'aver coinvolto cinque paesi arabi nell'operazione in Siria, potrebbe assicurare all'amministrazione Obama un grande successo diplomatico". E' quanto scrive il Washington Post a proposito della nuova campagna di raid aerei scattata nelle notte contro postazioni dello Stato Islamico nel territorio siriano.
Secondo quanto hanno reso noto fonti del Pentagono, infatti, all'operazione partecipano Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Bahrain come "pieni partecipanti", anche se non vengono forniti ulteriori dettagli, sottolineando che spetta ai singoli paesi dare indicazioni specifiche sul ruolo svolto. Un'altra fonte militare ha spiegato che anche il Qatar ha fornito un aereo per sostegno logistico, ma non ha partecipato ai raid.
L'operazione - scattata poche ore prima dell'arrivo di Barack Obama a New York per l'Assemblea generale dell'Onu e alla vigilia della riunione del Consiglio di Sicurezza che sarà presieduta dal presidente americano per discutere la strategia globale della lotta all'Is - confermerebbe quindi che ha avuto successo lo sforzo compiuto nelle scorse settimane dalla diplomazia americana per costruire una coalizione internazionale contro l'Is, con una particolare enfasi sulla necessità della partecipazione di paesi musulmani.
