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Vertice Mosca-Kiev, Poroshenko: "Nessun risultato sul gas, progressi sui confini"

17 ottobre 2014 | 08.57
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Il presidente ucraino dopo il faccia a faccia con Putin: "Sul gas pensiamo che si possa trovare una soluzione prima del meeting a Bruxelles del 21 ottobre". A margine dell'Asem il summit in Prefettura (FOTO). Poi nuovo incontro a quattro. La scorta del capo del Cremlino (VIDEO)

Vertice Mosca-Kiev, Poroshenko:

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Petro Poroshenko hanno terminato i colloqui di negoziazione ma non è stato raggiunto "nessun risultato pratico sul gas". Lo ha detto lo stesso Poroshenko parlando ai giornalisti al termine del faccia a faccia con Putin, durato una cinquantina di minuti, in una sala riservata di un hotel milanese. "Pensiamo - ha aggiunto - che si possa trovare una soluzione prima del meeting a Bruxelles del 21 ottobre". Con il leader del Cremlino, ha poi aggiunto, "abbiamo avuto alcuni progressi sull'energia ma i dettagli andranno discussi".

A proposito del processo di pace, Poroshenko ha spiegato che il cessate il fuoco "è l'elemento chiave" così come sono documenti "chiave" il protocollo e il memorandum di Minsk. "Ci sono stati alcuni progressi sui confini e incrocio le dita - ha dichiarato al termine dell'incontro con Putin - che si possano posizionare gli osservatori dell'Osce", concordando i valichi di frontiera.

Putin e Poroshenko hanno concordato "la gestione effettiva e il monitoraggio della verifica del cessate il fuoco", anche, in un primo momento, con i droni di Francia e Germania. In più si è concordato su "altri equipaggiamenti come satelliti e radar che possano definire esattamente i responsabili delle violazioni". Per Poroshenko "sfortunatamente è la stessa cosa su cui abbiamo concordato il 5 e il 19, vediamo - ha concluso - cosa succede la prossima settimana".

In precedenza, al termine del vertice quadrilaterale a Milano con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, Poroshenko aveva parlato di "progressi per quanto riguarda la regolamentazione del gas". "Ci siamo accordati sui parametri principali del contratto" aveva detto Poroshenko. Oltre al tema del gas, altri due punti sono stati trattati durante il vertice: "Seguire fermamente il protocollo di Minsk concentrando gli sforzi su come implementare i suoi dodici punti senza eccezioni". Inoltre si è parlato "delle elezioni locali che avranno luogo a Donetsk, in base al decreto legge firmato" giovedì. Le elezioni, ha spiegato Poroshenko, "ci saranno nel protocollo di Minsk come chiesto il 19 settembre".

Soddisfatto del quadrilaterale Putin, che lasciando l'incontro, ai giornalisti che gli chiedevano come era andato il vertice, ha risposto: "Buono".

In una precedente riunione, in mattinata in Prefettura a Milano, sono emerse divergenze di vedute sulla crisi ucraina. Il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy lo ha detto chiaro e tondo: sulla situazione nell'Ucraina Orientale "si sono registrate differenze di opinione su diversi aspetti" tra i partecipanti alla riunione. Van Rompuy sedeva al tavolo insieme al premier Matteo Renzi, alla cancelliera Merkel, al presidente francese Hollande, al premier britannico David Cameron e al presidente della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso (FOTO).

Al termine, non ha potuto "identificare alcuna apertura" dalla Russia la cancelliera Merkel. Con il capo del Cremlino "lo scopo è trovare una soluzione", ha detto Merkel. Ma è importante "continuare i colloqui". Come poi è avvenuto nel primo pomeriggio sempre a Milano con la riunione però 'formato Normandia', ovvero tra Russia, Ucraina, Germania e Francia. Subito dopo in Prefettura a Milano è stata la volta dell'incontro (chiuso alla stampa) tra Renzi e Putin e alla presenza del ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Relazioni russo-italiane e politica internazionale i temi discussi al pranzo di lavoro.

Renzi, da parte sua, si ritiene soddisfatto che sulla crisi ucraina il dialogo sia ripartito da Milano e che stia continuando. Nella conferenza di chiusura del vertice Asem, il premier italiano ha detto che sono stati fatti "passi avanti molto importanti" ma "c'è ancora molto da fare". Per il presidente del Consiglio "non è possibile accettare l'instabilità dell'Ucraina''.

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