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Usa: si complica successione Hagel, Flournoy ritira sua candidatura

26 novembre 2014 | 13.21
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L'ex sottosegretario, indicata da molti come il prossimo segretario alla Difesa, e prima donna negli Stati Uniti ad assumere l'incarico, ha reso noto di non essere interessata per motivi familiari. Si prospetta quindi difficile per Obama la scelta del nuovo ministro, considerate anche le difficoltà incontrate dalla strategia anti-terrorismo e le tensioni tra Pentagono e Casa Bianca.

Usa: si complica successione Hagel, Flournoy ritira sua candidatura

Si complica per la Casa Bianca la scelta del nuovo capo del Pentagono, mentre ancora stanno creando polemiche le dimissioni a sorpresa di Chuck Hagel, in effetti un licenziamento mascherato. Michele Flournoy, ex sottosegretario alla Difesa che era stata indicata come il più probabile successore di Hagel, e prima donna segretario alla Difesa, infatti ha reso noto di non essere interessata all'incarico.

In una lettera inviata al consiglio di amministrazione del Center for a New American Security, think tank molto vicino a Barack Obama che lei ha collaborato a fondare nel 2007 ed ora è tornata a guidare, ha detto che per motivi familiari non può prendere in considerazione al momento un incarico al Pentagono. Gli stessi motivi familiari che nel 2011 la spinsero a lasciare il Pentagono, salvo poi diventare consigliere di politica estera e di Difesa della campagna per la rielezione di Obama.

In effetti già nei giorni scorsi c'era chi sottolineava come forse la Flournoy, che viene indicata anche come un possibile membro della squadra di sicurezza di Hillary Clinton in caso di una sua effettiva nuova candidatura alla Casa Bianca, forse non avrebbe avuto interesse ora ad accettare ora l'incarico di capo del Pentagono, in un momento quanto mai difficile e delicato per l'amministrazione.

Non a caso, già lunedì scorso si era sfilato dalla lista dei possibili candidati Jack Reed, senatore democratico ed ex ufficiale dell'Esercito, che, nonostante la sua vicinanza politica ad Obama, ha detto di non essere interessato all'incarico. Forse anche perché il nuovo ministro della Difesa erediterà il difficilissimo dossier della strategia finora seguita contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria, il cui fallimento secondo tutti a Washington è stato all'origine del licenziamento di Hagel, scelto da Obama come una sorta di capro espiatorio.

L'uscita dalla rosa dei candidati di due persone che hanno stretti legami con Obama è destinata quindi a complicare molto le cose, anche perchè è opinione di tutti che il nuovo segretario alla Difesa debba cercare di superare le tensioni tra Pentagono e Casa Bianca ereditate dalla gestione Hagel e ancora prima da quella Leon Panetta, il democratico che nelle scorse settimane ha pubblicato un libro in cui rivolge critiche pesanti al modo in cui Obama ha deciso il ritiro dall'Iraq e la sua riluttanza ad impegnarsi sul fronte militare.

Ma non solo, a creare problemi e tensioni sarebbe anche la tendenza della Casa Bianca ad accentrare il controllo delle politiche di sicurezza nazionale. "Chiunque sarà il nuovo segretario alla Difesa, forse saranno necessarie delle discussioni in seno al Consiglio per la Sicurezza Nazionale riguardo all'ampiezza della libertà d'azione del Pentagono", sottolinea una fonte del Pentagono, spiegando che i vertici della Difesa e del dipartimento di Stato in questi anni hanno dovuto solo "abituarsi a questo atteggiamento, oppure lasciare".

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