Si rincorrono voci e smentite sull'arresto in Libano di una delle mogli del 'califfo' dello Stato islamico (Is), Abu Bakr al-Baghdadi. L'emittente libanese al-Mayadeen, vicina agli sciiti di Hezbollah, sostiene che "gli esami del Dna confermano che la donna irachena arrestata in Libano è moglie di Abu Bakr al-Baghdadi".
Secondo fonti giudiziarie citate dalla tv, il Dna del figlio della donna, arrestato insieme a lei in Libano, è stato confrontato con quello di al-Baghdadi", arrivato dall'Iraq su alcuni campioni di materiale che gli apparterrebbe.
In precedenza un comunicato del ministero iracheno degli Interni e una fonte dell'intelligence irachena citata dall'agenzia Shafaq hanno affermato che la donna non risulta essere la moglie del leader dell'Is, ma una nota terrorista ricercata per attentati in Iraq e Siria.
Secondo Baghdad, "le mogli del terrorista Abu Bakr al-Baghdadi sono due, Ismaa Fawzi Mohammed al-Dulaimi e Esra Rajab Mahal al-Qaisi. Non esiste nessuna moglie chiamata Saja al-Dulaimi", nome con cui è stata identificata la donna arrestata.
La notizia dell'arresto è arrivata ieri tramite il quotidiano libanese as-Safir. La al-Dulaimi è una delle 150 donne rilasciate dal regime siriano di Bashar al-Assad lo scorso marzo, in uno scambio di prigionieri con i jihadisti del Fronte al-Nusra, che in quell'occasione rilasciarono 13 suore rapite in un monastero del villaggio di Maalula.
Incerta anche la nazionalità della donna. Al-Arabiya ha parlato della al-Dulaimi come di una donna siriana, figlia di un autoproclamato emiro della Siria, Ibrahim al-Dulaimi, ucciso in battaglia a settembre 2013 a Deir Attiyeh, vicino Damasco. La tv libanese al-Mayadeen, invece, parla espressamente di lei come di una irachena.