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Francia: Tribunale Parigi apre inchiesta su Dieudonné per apologia terrorismo

12 gennaio 2015 | 17.36
LETTURA: 2 minuti

Il tribunale di Parigi ha aperto un'inchiesta nei confronti del controverso umorista che sulla propria pagin Facebook aveva affermato di sentirsi 'Charlie Coulibaly', il cognome del terrorista del supermercato kosher di Porte de Vincennes

Francia: Tribunale Parigi apre inchiesta su Dieudonné per apologia terrorismo

Il Tribunale di Parigi apre un inchiesta per "apologia del terrorismo" nei confronti di Dieudonné M'bala M'bala dopo le dichiarazioni del controverso comico sulla propria pagine Facebook in cui affermava di sentirsi 'Charlie Coulibaly', il cognome del terrorista del supermercato kosher di Porte de Vincennes. Una decisione, questa, di cui "prende atto" in una nota il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, denunciando le dichiarazioni "abbiette" di Dieudonné.

Il ministro, si legge nella nota, "denuncia solennemente le dichiarazioni abbiette di M. Dieudonné M'Bala M'Bala sulla propria pagina Facebook che testimoniano irresponsabilità, che sono irrispettose e che dimostrano una propensione a suscitare l'odio e la divisione che sono semplicemente insopportabili". Il ministro "prende atto della decisione del Tribunale di Parigi di aprire un'inchiesta per apologia del terrorismo".

Cazeneuve ricorda che "l'articolo 421-2-5 del codice penale, introdotto con la legge del 13 novembre 2014 per rendere più severe le disposizioni relative alla lotta contro il terrorismo, ha rafforzato la repressione legata all'apologia del terrorismo, prevedendo una pena fino a 7 anni di carcere e 100 mila euro di multa, quando i fatti sono stati commessi utilizzando un servizio di comunicazione on line". Il testo pubblicato al termine della manifestazione di ieri a Parigi da Dieudonné è stato poi successivamente cancellato.

Non è la prima volta che Dieudonné finisce nel mirino delle autorità francesi. Un anno fa il Consiglio di Stato francese, il più alto tribunale amministrativo del Paese, aveva proibito la rappresentazione dello spettacolo di Dieudonné a Nantes, accogliendo le argomentazioni del governo secondo il quale lo show era un rischio per l'ordine pubblico e un'offesa alla dignità umana a causa dei ripetuti insulti del comico ai danni degli ebrei.

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