"Per favore, lasciate andare mio figlio". Così Junko Ishido, madre del giornalista giapponese sequestrato dallo Stato Islamico, ha implorato oggi in una conferenza stampa a Tokio che sia salvata la vita del figlio. Il suo disperato appello è giunto mentre scade questa mattina l'ultimatum di 72 ore entro il quale viene minacciata l'esecuzione del giornalista Kenji Goto e di un altro cittadino nipponico, Haruna Yukawa, che lavora per una ditta privata di sicurezza. In un video postato martedì su Youtube veniva minacciata la loro esecuzione se non fosse stato pagato un riscatto di 200 milioni di dollari.
La donna si è rivolta anche al governo giapponese perchè faccia di tutto "per salvare la vita di Kenji", lamentando di non essere mai stata contattata dalle autorità. "Kenji non è un nemico dello Stato Islamico, era partito soltanto per salvare il suo amico", ha detto, riferendosi a Yukawa. La donna ha infine dichiarato di aver parlato ieri con la nuora per la prima volta dopo molto tempo e di aver appreso con sorpresa di essere diventata nonna due settimane fa.
Il governo giapponese ha intanto affermato di non avere informazioni certe sullo stato degli ostaggi. "Stiamo facendo il massimo sforzo per il rilascio dei due in una situazione estremamente grave", ha detto il segretario del capo di gabinetto, Yoshihide Suga.
