La donna, la cui liberazione è stata chiesta in cambio dell'altro ostaggio giapponese, è in prigione con l'accusa di essere coinvolta negli attacchi simultanei contro tre alberghi di Amman, il 9 novembre del 2005, costati la vita a 56 persone
Nel video in cui annuncia la decapitazione del connazionale compagno di prigionia, il giornalista giapponese Kenji Goto Jogo fa sapere che lo Stato islamico non vuole più soldi in cambio del suo rilascio ma la scarcerazione dell'aspirante kamikaze giordana Sajida al-Rishawi. La donna è in prigione con l'accusa di essere coinvolta negli attacchi simultanei contro tre alberghi di Amman, il 9 novembre del 2005, costati la vita a 56 persone.
Quella sera, la cintura esplosiva che al-Rishawi aveva indosso si inceppò e sopravvisse. Arrestata qualche tempo dopo, in un primo tempo confessò la sua partecipazione agli attacchi, salvo ritrattare. Condannata a morte nel 2006, ha presentato appello ed al momento è in attesa della sentenza.