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Grecia: Chiesa, tutti siamo preoccupati sugli sviluppi in Europa

12 febbraio 2015 | 18.55
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Intervistato dall'Adnkronos, il metropolita di Messenia, Crisostomos, parla dell'azione della Chiesa a favore delle vittime della crisi. La Chiesa ortodossa, ricorda, "ha sempre avuto un rapporto di collaborazione con lo Stato, speriamo che questa collaborazione continuerà anche con il governo che è stato eletto". Ora si parla di revisione di questi rapporti, "aspetteremo e vedremo".

Il metropolita di Messinia Crisostomos Savàtos
Il metropolita di Messinia Crisostomos Savàtos

I negoziati in corso a Bruxelles, sono "un problema politico, non ecclesiale". Ma tutti in Grecia "sono preoccupati su quali saranno gli sviluppi, non solamente a livello economico ma anche per le relazioni con l'Europa. Perchè noi siamo in Europa, la Grecia esiste in Europa". A parlare è il metropolita di Messenia, Crisostomos Savatos, che nella chiesa ortodossa greca è responsabile del dialogo con i cattolici.

Intervistato dall'Adnkronos, il religioso offre un quadro della situazione in Grecia all'indomani dell'insediamento del governo di Alexis Tsipras. Un governo che promette di affrontare l'emergenza sociale provocata dalla crisi economica e i cui ministri hanno scelto in larga parte il giuramento laico, invece di quello religioso della tradizione.

"L'obiettivo della Chiesa nella società non è di partecipare alla vita elettorale", sottolinea il metropolita. In Grecia, la Chiesa ortodossa "ha sempre avuto un rapporto di collaborazione con lo Stato e speriamo che questa collaborazione continuerà anche con il governo che è stato eletto".

In parlamento il ministro dell'Istruzione ha parlato di una revisione dei rapporti fra stato e Chiesa, ricorda il metropolita, "noi aspettiamo di vedere in che modo si potrà collaborare". Per noi, spiega, ci sono tre punti: "la libertà di religione, la sincerità e la responsabilità" da parte del governo. Bisognerà vedere, prosegue il religioso, cosa intende il governo per revisione, su quali punti: la scuola, i beni culturali, lo stipendio che attualmente lo stato paga ai sacerdoti. "Aspettiamo, non sappiamo quando questo avverrà".

In questi anni "di crisi sociale, cominciata con una crisi economica, la Chiesa ha fatto quello che dice il Vangelo, ha offerto aiuto ai poveri, i bambini, le donne, i vecchi, i bisognosi, greci e stranieri, senza differenze di religione", racconta il metropolita. La Chiesa ha anche "offerto borse di studio" e collaborato nell'azione di aiuto ai bisognosi da parte delle autorità, anche mettendo a disposizione propri locali. E nelle chiese si è predicato a favore della solidarietà.

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