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Russia: Novaya Gazeta, mandante assassinio Nemtsov vicino a Kadyrov

11 marzo 2015 | 16.55
LETTURA: 3 minuti

E' in atto uno scontro fra i siloviki russi e le forze del presidente ceceno per accreditarsi come i più patriottici agli occhi di Vladimir Putin, scrive il giornale indipendente russo.

Il presidente ceceno Ramzan Kadyrov  - (Infophoto)
Il presidente ceceno Ramzan Kadyrov - (Infophoto)

Il mandante dell'assassinio di Boris Nemtsov sarebbe una personalità vicina al presidente ceceno Ramzan Kadyrov e l'uccisione dell'oppositore è da spiegarsi nel contesto di una lotta fra i siloviki russi e le forze al servizio dell'uomo forte di Grozny, in gara per accreditarsi come i più patriottici con Vladimir Putin. Lo scrive il giornale indipendente russo Novaya Gazeta, precisando che l'omicidio ha colto totalmente di sorpresa il Cremlino che ha subito dato slancio alle indagini, affidandole al generale Andrei Krasnov, un inquirente considerato serio, noto per il silenzio che mantiene con la stampa, per arrivare a una conclusione veloce dell'inchiesta.

Fra le prime conclusioni degli inquirenti, di cui è stato informato il Cremlino già a metà della scorsa settimana, la conferma dell'esistenza di una 'lista di obiettivi' da colpire nelle mani dei mandanti dell'assassinio di Nemtsov, che include oltre all'ex vice premier, ucciso il 27 febbraio scorso, il direttore di radio Ekho Moskvy Aleksandr Venediktor, Mikhail Khodorkovsky, e probabilmente anche l'attivista e giornalista Ksenya Sobchak.

In quel momento, non viene citato il nome di Zaur Dadaev - uno dei sospetti arrestati nei giorni scorsi - ma solo quello di un ex maggiore del battaglione Sever identificato come Ruslan, il cui cognome è noto a decine se non centinaia di funzionari dei servizi russi, parente di due esponenti di spicco della scena politica russa vicini al presidente ceceno.

Il quotidiano Moskovsky Komsomolets rivelava ieri che l'auto degli assassini era stata usata per pedinare Nemtsov già lo scorso autunno, un elemento che contribuirebbe, se confermato, a far decadere la già poco credibile pista 'Charlie Hebdo' (vale a dire una vendetta per la difesa del settimanale satirico dopo gli attacchi del 7 gennaio), una rivelazione che il blogger anticorruzione Aleksei Navalny spiega come la spinta dell'Fsb a far crollare la pista difesa da Kadyrov.

Il giornalista Orkhan Dzhemal responsabile di una associazione di giornalisti musulmani intervistato da Radio Ekho Moskvy ha spiegato che il coinvolgimento di Dadaev è stato ideato dal direttore dell'Fsb Alekksandr Bortnikov proprio per colpire Kadyrov e la sua credibilità con Putin.

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