cerca CERCA
Lunedì 29 Aprile 2024
Aggiornato: 06:35
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Russia: Zaur Dadaev, io non colpevole, costretto a confessare omicidio Nemtsov

11 marzo 2015 | 12.03
LETTURA: 3 minuti

L'ex ufficiale del battaglione ceceno Sever denuncia le pressioni subite dopo il suo "rapimento" in Inguscezia, dove gli inquirenti lo hanno tenuto 48 ore. Segni di tortura su di lui e sui fratelli Gubashev, denuncia il responsabile carceri della commissione diritti umani del Cremlino che ha visitato i tre a Lefortovo. Novaya Gazeta: il mandante dell'assassinio di Nemtsov vicino a Kadyrov

(foto Xinhua)
(foto Xinhua)

Zaur Dadaev, il ceceno accusato di aver ucciso Boris Nemtsov lo scorso 27 febbraio nel centro di Mosca, denuncia di essere stato costretto a confessare durante i primi interrogatori in Inguscezia e di averlo fatto per paura, convinto di poter, una volta in tribunale, "dire la verità, che non sono colpevole".

In un colloquio con un giornalista del quotidiano Moskovsky Komsomolets al carcere di Lefortovo dove è detenuto, l'ex vice comandante del battaglione Sever del ministero degli Interni ceceno ha spiegato anche di aver confessato l'assassinio solo perché gli inquirenti che lo interrogavano avevano promesso di rilasciare l'amico ed ex suo subordinato Ruslan Yusupov (di cui fra l'altro non ci sono più notizie da allora) insieme a cui era stato arrestato.

"Mi hanno detto che se avessi confessato, lo avrebbero rilasciato. Ho detto che andava bene, pensando, salvo lui e mi portano a Mosca vivo, poi dirò la verità in tribunale, dirò che non sono colpevole, ma il giudice non mi ha dato la parola", ha spiegato Dadaev al giornalista che gli ha parlato a Lefortovo insieme al responsabile carceri della commissione diritti umani del Cremlino Andrei Babushkin. Gli inquirenti continuavano a gridargli la stessa domanda, "hai ucciso Nemtsov?", e alla radio aveva sentito la notizia del sospetto che si era fatto saltare in aria con una granata a Grozny. Per due giorni, poi è stato tenuto incatenato e con un sacchetto sul viso.

"Ci sono ragioni che ci portano a credere che Dadaev e i Gubashev siano stati torturati", ha scritto Babushkin sul suo sito, denunciando le "numerose ferite" sul corpo del primo e di abrasioni intorno al naso, ai polsi e alle gambe di Anzor Gubashev. Dadaev ha riferito di essere stato "rapito" il cinque al suo arrivo in Inguscezia dal Daghestan.

Anzor Gubashev, che come Dadaev è stato incriminato in relazione all'omicidio, ha riferito di essere stato chiamato, quando era in Cecenia, per avvertirlo dell'arresto di Dadaev in Inguscezia, dove si è precipitato, ma solo per essere a sua volta arrestato. Che senso avrebbe avuto andare lì se fossi stato colpevole?, ha detto, sottolineando di essere stato percosso e costretto a tenere un sacco sul volto fino al suo arrivo a Mosca.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza