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Iran: Mattioli (Confindustria), possiamo coprire ogni settore per ripresa

02 agosto 2015 | 15.34
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IBERPRESS - IBERPRESS
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"L'Iran ha bisogno di ricostruirsi e l'Italia è in grado di coprire tutti i settori di maggiore interesse: costruzioni, oil&gas, macchinari, impianti, medicale, energia, beni di consumo". E' l'analisi di Licia Mattioli, presidente del Comitato Tecnico per l'internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria. In vista della missione a Teheran del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e di quello dello Sviluppo economico Federica Guidi, il 4 e 5 agosto, Mattioli sottolinea, in un colloquio con Aki-Adnkronos International, i "punti di forza" su cui il nostro paese può contare per rilanciare gli scambi bilaterali, alla luce dell'accordo di Vienna che prevede la revoca delle sanzioni a Teheran.

"Il nostro punto di forza - dice - è il ruolo che abbiamo avuto in passato come primo partner commerciale europeo del paese. Nonostante il regime sanzionatorio, siamo risultati nel 2014 il settimo fornitore con una quota dell'1,7%. Le nostre produzioni sono sempre state apprezzate, in tutti i settori, poiché si contraddistinguono per alto valore aggiunto, innovazione, design". "Molti imprenditori - prosegue - hanno continuato a intrattenere relazioni con operatori iraniani, lo dimostra anche l'aumento del nostro export nello scorso anno del 9,4%".

Certo, nel corso degli ultimi anni, i paesi asiatici hanno conquistato ampie fette del mercato iraniano. "Non sarà facile - ammette Mattioli - guadagnare posizioni nei confronti di Cina, India, Corea del Sud e Turchia, ma la nostra manifattura si differenzia da quella dei concorrenti asiatici per la qualità e le soluzioni innovative che le nostre imprese sono in grado di offrire. Dobbiamo però correre se vogliamo agganciare il treno della ripresa iraniana".

'Opportunità dall'edilizia ai beni di consumo, ruolo Sace è chiave, serve una Exim Bank'

Le opportunità offerte dal mercato iraniano, profondamente cambiato nel corso degli anni, sono numerose. "Ci saranno da ricostruire interi quartieri - spiega l'amministratore delegato di Mattioli Spa, colosso del settore dei gioielli - il che offre ottime prospettive per il settore dell'edilizia e delle costruzioni, ma anche per l'arredo, compreso il contract. Proprio sul contract l'Italia, con la Fiera di Pordenone, ha realizzato a gennaio di quest'anno una fiera di settore a Teheran e ha siglato un accordo in esclusiva per cinque anni. Credo che il comparto dell'energia, dei macchinari e del medicale rappresentino altri settori di interesse e sono convinta che i consumatori iraniani cominceranno a richiedere anche beni di consumo, gioielleria e moda".

Molto del lavoro da fare per rilanciare gli scambi con il nuovo Iran spetta al governo. Nella loro visita in Iran, Guidi e Gentiloni guidano una nutrita delegazione di imprenditori, interessati a riprendere contatti con Teheran. "Il governo - dice Mattioli - deve aprire le relazioni internazionali e favorire il dialogo politico tra i nostri paesi, così da agevolare il lavoro di noi imprenditori".

Per questo, la "missione con le imprese, a guida politica, è prioritaria per dimostrare l'interesse che il sistema Italia nutre nei confronti dell'Iran - prosegue - L'aspetto più importante riguarda le coperture assicurative e finanziarie per le operazioni commerciali e di investimento nel Paese. Sarà perciò fondamentale il ruolo di Sace, con l'aumento del plafond, e anche la costituzione di una Exim Bank (una banca per il sostegno all'export, ndr) aiuterebbe molto le imprese italiane".

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