Nuovo appello di Mohamed Abdeslam al fratello Salah, l'uomo più ricercato in Europa per il suo coinvolgimento negli attacchi terroristici di Parigi. "Vorrei dirgli di andare a costituirsi per i suoi genitori, per la giustizia e per le famiglie delle vittime" ha detto in un'intervista alla radio Rtl.
"Glielo chiedo non solo io, ma - ha aggiunto - se la parola di mamma e papà può essere più forte della mia, gli voglio dire, se mi sente, che sua mamma è molto preoccupata e addolorata dalla perdita dell'altro figlio (Brahim che si è fatto esplodere al Comptoir Voltaire, ndr) e ovviamente non vuole seppellirne un secondo".
Mohamed Abdeslam ha sottolineato di avere "seri dubbi" circa le motivazioni dei fratelli e ritiene che Salah e Brahim siano stati manipolati. "Ho sempre la sensazione che i miei fratelli non hanno agito con convinzione - ha spiegato - Avevano un comportamento normale, non si lasciavano crescere la barba e non avevano cambiato il modo di vestirsi, ad esempio. Sembra difficile da credere, ma vi posso assicurare che non ci siamo accorti di nulla. E se io o i miei genitori avessimo notato qualcosa, non avrei esitato un secondo a mettere in guardia le autorità".
Il giovane ha poi precisato di "condividere il dolore" delle famiglie delle vittime degli attentati. "Capisco perfettamente la loro rabbia contro di me e la mia famiglia. Ma voglio anche dire loro che purtroppo non abbiamo fatto niente, non volevamo quello che è successo a Parigi. Se fossimo stati in grado di fare la minima cosa per evitarlo - ha ribadito - lo avremmo fatto. Anche se non siamo responsabili, io e i miei genitori, vogliamo chiedere scusa per quello che è successo".
Quanto alla cintura esplosiva ritrovata a Montrouge lunedì, probabilmente abbandonata da Salah, Mohamed pensa che sia "possibile che si sia reso conto di quello che stava facendo e abbia deciso di fare marcia indietro".