'God save the Queen' potrebbe presto essere mandato in soffitta e sostituito da un nuovo inno. Se ne discuterà a marzo a Westminster dopo che la Camera dei Comuni ha approvato l'introduzione della proposta di legge che dovrebbe consentire all'Inghilterra di avere un proprio inno nazionale, da suonare principalmente negli stadi per le partite delle nazionali di calcio e rugby o in occasione di altri eventi sportivi. Come è infatti noto, la Scozia ('Flower of Scotland') e il Galles ('Land of My Fathers') hanno i propri inni ufficiali. Non è il caso dell'Inghilterra che, insieme alle compagini sportive nordirlandesi, adotta il consueto 'Dio salvi la Regina', inno nazionale del Regno Unito.
Il dibattito, in corso da qualche anno, è stato rilanciato dal deputato laburista Toby Perkins, promotore della mozione parlamentare. Perkins ha spiegato di non essere affatto mosso da sentimenti repubblicani o anti monarchici, ma piuttosto da un sincero nazionalismo inglese. Per scegliere il sostituto di 'God save the Queen' gli inglesi verrebbero chiamati ad esprimere le proprie preferenze in una consultazione pubblica.
Tra i favoriti, già si fa l'ipotesi di 'Jerusalem', trasposizione musicale del poema di William Blake, per il quale si è già schierato il premier David Cameron. Altro inno possibile è il tradizionale 'Land of hope and glory' di Edward Elgar. Tra quanti si sono invece detti contrari a possibili novità, compare Margaret Rhodes, cugina della regina Elisabetta, che intervistata dal Sunday Express ha definito l'idea "stupida" e poco rispettosa della sovrana.
