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L'appello di Papa Francesco: "Liberate tutti i sequestrati in zone di guerra"

10 aprile 2016 | 12.15
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Papa Francesco (Fotogramma)
Papa Francesco (Fotogramma)

Un "appello per la liberazione di tutte le persone sequestrate in zone di conflitto armato" viene lanciato da Papa Francesco, al termine della recita in piazza San Pietro del 'Regina Coeli', la preghiera che nel tempo pasquale sostituisce l'Angelus. Il Pontefice richiama "la speranza donataci da Cristo risorto" e ricorda in particolare "il sacerdote salesiano Tom Uzhunnalil, rapito ad Aden nello Yemen il 4 marzo scorso".

"Tutti noi cristiani - ha detto il Papa - siamo chiamati a comunicare questo messaggio di risurrezione a quanti incontriamo, specialmente a chi soffre, a chi è solo, a chi si trova in condizioni precarie, agli ammalati, agli emarginati: a tutti facciamo arrivare un raggio della luce di Cristo risorto, un segno della sua misericordiosa potenza".

"Il Signore rinnovi anche in noi la fede pasquale - invoca il Pontefice - Ci renda sempre più consapevoli della nostra missione al servizio del Vangelo e dei fratelli perché, con tutta la Chiesa, possiamo proclamare la grandezza del suo amore e la ricchezza della sua misericordia".

Il Papa, prendendo spunto dal brano evangelico sull'apparizione di Gesù agli apostoli che pescavano sul lago di Galilea, dopo la sua passione, morte e resurrezione, osserva che "le reti vuote appaiono, in un certo senso, come il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto, avevano lasciato tutto per seguirlo, pieni di speranza... e adesso?".

Ma "i discepoli si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca incredibilmente abbondante - ricorda il Pontefice - L’entusiasmo della fede pasquale, piena di gioia e di stupore, contrasta fortemente con lo smarrimento, lo sconforto, il senso di impotenza che si erano accumulati nell’animo dei discepoli".

Infatti, sottolinea il Papa, "la presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso e promettente, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi. Da allora, questi stessi sentimenti animano la Chiesa".

Così, "se a uno sguardo superficiale può sembrare a volte che le tenebre del male e la fatica del vivere quotidiano abbiano il sopravvento, la Chiesa sa con certezza che su quanti seguono Gesù risplende ormai intramontabile la luce della Pasqua".

L'annuncio della Risurrezione "infonde nei cuori dei credenti un’intima gioia e una speranza invincibile. Anche oggi - afferma Francesco - la Chiesa continua a far risuonare questo annuncio festoso: la gioia e la speranza continuano a scorrere nei cuori, nei volti, nei gesti, nelle parole".

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