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Regeni, Il Cairo: "No tabulati ma daremo all'Italia informazioni ottenute"

12 aprile 2016 | 15.01
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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La richiesta dei tabulati telefonici rivolta la scorsa settimana a Roma dagli inquirenti italiani che seguono il caso di Giulio Regeni agli omologhi del Cairo è "in contrasto con la costituzione egiziana ed è quindi stata respinta per motivi costituzionali", ma l'Egitto "si farà carico del compito" di comunicare agli italiani "le informazioni legate ai registri dei cellulari". Lo ha detto il ministro egiziano degli Esteri, Sameh Shoukry, durante una conferenza stampa congiunta al Cairo con l'omologo del Burundi.

Shoukry ha ribadito che nei colloqui della scorsa settimana a Roma "da parte italiana sono state avanzate molte richieste e abbiamo risposto positivamente alla maggior parte, ma ce n'è una sola in contrasto con la costituzione egiziana", vale a dire quella sui tabulati.

Il ministro ha poi ribadito che "il dossier delle indagini sull'uccisione di Giulio Regeni non è chiuso. Da parte nostra c'è una collaborazione straordinaria con l'Italia, alla luce delle relazioni speciali" con Roma, ma la soluzione del caso "potrebbe richiedere tempi lunghi".

"C'è piena disponibilità - ha continuato - a proseguire questa collaborazione nell'ambito degli apparati investigativi congiunti". "Da parte nostra ci sono apertura e volontà di dimostrare la nostra trasparenza", ha aggiunto Shoukry, secondo il quale "gli apparati di sicurezza egiziani sono pronti a collaborare con la parte italiana per individuare il colpevole, ma ciò potrebbe richiedere tempi lunghi".

A quest'ultimo proposito, il ministro ha citato il caso del procuratore generale Hisham Barakat, ucciso a giugno 2015 in un attentato, per il quale solo all'inizio del mese scorso sono stati indicati Hamas e i Fratelli Musulmani come responsabili.

Intanto, mentre si sta preparando la rogatoria internazionale da inviare alle autorità egiziane che si occupano dell'uccisione di Regeni, nell'ufficio del pubblico ministero Sergio Colaiocco l'avvocato Alessandra Ballerini, che assiste la famiglia del ricercatore, ha riconosciuto in fotografia alcuni indumenti indossati dalla vittima. Si tratta di un paio di scarpe ritratte vicino al corpo nonché di un maglione e una sciarpa indossate da Regeni. All'avvocato Ballerini sono state mostrate anche fotografie che gli investigatori del Cairo dopo il ritrovamento del corpo hanno scattato e poi consegnato agli investigatori italiani durante l'incontro del 7 e 8 aprile scorsi.

E si è svolto nel pomeriggio alla Farnesina l'incontro tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l'ambasciatore italiano al Cairo Maurizio Massari, richiamato venerdì scorso a Roma per consultazioni sul caso Regeni. A quanto si apprende dalla Farnesina, nel corso del colloquio è stata effettuata una prima valutazione delle eventuali misure che potranno essere prese in seguito al richiamo dell'ambasciatore.

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