"Brexit significa Brexit". Il ministro dell'Interno Theresa May, nell'annunciare ufficialmente la sua candidatura per la leadership del Partito conservatore, non lascia dubbi su quale dovrà essere il compito del prossimo premier britannico. "La campagna è finita, si è votato, l'affluenza è stata alta e i cittadini hanno dato il loro verdetto", ha detto May, che durante la campagna referendaria si era schierata per il fronte Remain al fianco del premier dimissionario David Cameron.
Per May non dovranno esserci elezioni in Gran Bretagna prima della naturale scadenza della legislatura nel 2020. Inoltre, ha detto il ministro dell'Interno delineando il suo programma per la candidatura alla guida dei Conservatori, l'Articolo 50 del Trattato di Lisbona non dovrà essere attivato prima della fine dell'anno, quando i termini del negoziato tra Londra e Bruxelles saranno chiariti.
May ha anche spiegato che se vincerà la contesa per la leadership dei Tories e diventerà primo ministro, verrà creato un nuovo ministero per la Brexit, incaricato di negoziare l'uscita del Regno Unito dalla Ue. Per guidare il nuovo ministero verrà scelto un parlamentare che durante la campagna referendaria si è schierato per il Leave.