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Nizza, parla il motociclista eroe: "Pronto a morire per fermare il camion"

21 luglio 2016 | 14.08
LETTURA: 3 minuti

(fonte Youtube /Zoulman Prod)
(fonte Youtube /Zoulman Prod)

Si chiama Frank ed ha quasi cinquant'anni il motociclista eroe che la notte del 14 luglio ha cercato di bloccare Mohammed Bouhlel il terrorista che stava seminando la morte sulla Promenade des Anglais a Nizza. Il video in cui si lancia contro il camion, ripreso da un giornalista, ha fatto il giro del mondo, ma nessuno sapeva chi ne fosse il protagonista e molti temevano che fosse morto.

Invece Frank è vivo ed ha raccontato la sua storia a 'Nice Matin'. Dipendente dell'aeroporto di Nizza, è un uomo alto e magro con una barba corta, non certo un fisico da atleta. Ma al giornale ha raccontato che "era pronto a morire" pur di fermare Bouhlel. Quella sera aveva fatto tardi per vedere i fuochi e stava dirigendosi in moto con la moglie verso la Promenade per prendere un gelato.

Quando sono arrivati c'era gente che correva dappertutto e a un certo punto è arrivato il camion. "Ho ancora in testa le immagini dei corpi che volavano ovunque", ha raccontato. Frank non ci ha pensato un secondo, ha fatto scendere la moglie e si è lanciato all'inseguimento. Il Tir si stava infatti dirigendo verso Place Massena, dove c'era suo figlio.

"Volevo fermarlo a ogni costo. Ero in uno stato alterato ma anche lucido", ha spiegato Frank che, si è gettato contro il camion, è caduto, si è rialzato e infine è riuscito ad aggrapparsi alla cabina del Tir. Con la mano sinistra, anche se non è mancino, ha cominciato a colpire sul viso il terrorista.

Bouhlel ha tentato di sparare contro il motociclista, ma l'arma si era inceppata e allora ha colpito Frank sulla testa con il calcio della pistola facendolo cadere a terra. A questo punto è partita una sparatoria fra la polizia e Bouhlel, che è stato ucciso. Secondo diverse testimonianze è stato proprio il gesto eroico di Frank a rallentare il camion, permettendo agli agenti di uccidere il terrorista.

Interrogato dalla polizia come testimone, Frank non è uscito indenne dalla sua avventura: ha un grosso ematoma, una costola rotta, dolori alla mano e appare provato psicologicamente. Intanto il municipio di Nizza sta pensando a come mostrargli la riconoscenza della città.

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