La commissione sull'intelligence alla Camera degli Stati Uniti ha inviato una lettera bipartisan al presidente americano Barack Obama esortandolo a non perdonare Edward Snowden, in quanto responsabile della "più grande e dannosa" fuga di informazioni classificate nella storia degli Usa.
La lettera è arrivata lo stesso giorno in cui la commissione ha votato all'unanimità l'adozione di un rapporto sull'ex tecnico dell'Nsa, oggi ricercato per tradimento dal governo di Washington, che secondo una sintesi di tre pagine non 'secretate', lo ritrae come "un dipendente scontento che si trovava spesso in conflitto con la dirigenza" e che ha provocato "danni enormi alla sicurezza nazionale".
Nel rapporto si sottolinea infatti che la vasta maggioranza dei documenti resi noti dalla 'talpa' del 'Datagate' non riguardavano tanto la protezione della privacy degli americani: contenevano invece segreti militari e della Difesa. Da parte sua Snowden, che oggi vive in Russia dopo aver chiesto asilo politico, si è sempre difeso sostenendo che le sue rivelazioni fossero motivate dall'intento di aiutare il Paese e per questo ha anche chiesto la grazia del presidente Obama.
Argomentazioni respinte dalla commissione seconda la quale Snowden dovrebbe essere ritenuto responsabile per le sue azioni. Nella loro lettera, si ricorda inoltre ciò che Obama aveva detto in una conferenza stampa nel 2013 ("non credo che Snowden sia un patriota"). "In breve", scrivono, "siamo d'accordo con voi. Snowden non è un patriota. Non è un informatore. E' un criminale."
Mercoledì scorso, con un editoriale apparso sul New York Times, i gruppi per i diritti umani Amnesty International, American Civil Liberties e Human Rights Watch, hanno lanciato una campagna per chiedere a Obama di graziare la 'talpa' del 'Datagate' prima della fine del suo incarico.
