Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime dell'incendio al rave party di Oakland, in California. Dopo il ritrovamento di altri tre cadaveri, il numero dei morti è salito a 33. Le autorità locali hanno riferito che solamente circa il 20% dell'edificio dove è avvenuto il rogo è stato setacciato e che "un numero significativo" di persone risulta ancora disperso. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato l'incendio, ma è stata accertata l'assenza di un impianto anti-incendio all'interno della struttura.
L'assessorato all'Urbanistica di Oakland aveva aperto nei mesi scorsi un'inchiesta sul magazzino dove si è sviluppato l'incendio dopo diverse denunce per violazioni delle norme sull'immondizia e su strutture costruite senza permessi all'interno. Lo ha reso noto il direttore del dipartimento Darin Ranelletti al 'Washington Post'.
Denunce erano arrivate anche a novembre. Le autorità stavano ancora cercando di capire se l'edificio fosse abitato in modo stabile: in ogni caso, il magazzino non era abilitato né come residenza né come luogo per tenere concerti.
Sono intervenuti 72 pompieri che a lungo non sono riusciti a entrare nell'edificio per la violenza del rogo. E saranno necessarie un minimo di altre 48 ore per riuscire a estrarre i corpi di tutte le vittime dal sito.
