La costruzione del muro al confine col Messico "inizierà presto". E' quanto ha assicurato Donald Trump nel suo intervento alla Conservative Political Action Conference (Cpac) nel Maryland, senza però fornire ulteriori dettagli. La recente stretta contro l'immigrazione, ha affermato il presidente Usa, serve a "tenere fuori la gente cattiva".
L'evento ha offerto a Trump l'ennesima occasione per rilanciare la propria guerra contro la stampa. "Noi siamo in lotta contro le 'fake news', sono falsi, fasulli, sono i nemici del popolo", ha detto.
Difendendosi da chi lo accusa di mettere in pericolo con i suoi attacchi il primo emendamento, che tutela la libertà di espressione, Trump ha affermato di essere "contro le persone che si inventano notizie e fonti. Si inventano le fonti quando non ne hanno. Non dovrebbero essere autorizzati a citare le fonti senza usare un nome".
"Lascino che i loro nomi vengano pubblicati", ha ripetuto due volte il presidente con quello che è sembrata una non tanto velata minaccia contro i "leakers", cioè le fonti delle fughe di notizie che stanno vessando la sua amministrazione. Già questa mattina, via Twitter, Trump si era scagliato contro l'Fbi accusandola di non essere in grado di individuare i responsabili delle fughe di notizie.
Trump poi è entrato nel dettaglio contestando un articolo delle scorse settimane in cui il Washington Post affermava che nove fonti diverse avevano confermato che l'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, Michael Flynn, aveva discusso di sanzioni con l'ambasciatore russo
"Nove persone, ma fatemi il piacere, conosco le persone con cui parlano, non erano nove, non credo fossero neanche una o due - ha affermato - ma hanno detto nove, si inventano le fonti, sono tutte disoneste".
