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Trump: "Kim inizia a rispettarci". E lui ordina più missili

23 agosto 2017 | 07.23
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Kim Jong-Un e Trump (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
Kim Jong-Un e Trump (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

La politica aggressiva nei confronti della Corea del Nord sta dando i suoi frutti e Kim Jong-un inizia a "rispettare" gli Stati Uniti. E' quanto ha dichiarato il presidente americano Donald Trump a Phoenix, Arizona.

"Qualcuno ha detto che sono stato troppo duro. Altri non abbastanza forte. Ma rispetto il fatto che lui (Kim Jong-un, ndr) comincia a rispettarci. E forse - probabilmente no, ma forse - qualcosa di positivo può venire fuori", ha aggiunto il leader Usa.

Queste parole fanno eco a quelle del segretario di Stato Rex Tillerson che, nel corso della giornata, ha accolto il "livello di moderazione" di Pyongyang dopo l'imposizione delle pesanti sanzioni economiche dell'Onu.

PROGRAMMA MISSILISTICO - Nonostante Trump sia convinto che il leader nordcoreano abbia iniziato a rispettare gli Stati Uniti, Kim ha ordinato l'espansione del programma missilistico nordcoreano. A dare risalto alla notizia è l'agenzia di Stato Kcna, riferendo che ha dato istruzioni ai laboratori militari di produrre "più vettori a combustibile solido e più testate" nell'ambito del programma di sviluppo missilistico.

Non solo, le immagini diffuse dai media di Stato sulla visita compiuta da Kim all'Istituto per i materiali chimici, uno dei laboratori militari dell'Accademia delle scienze per la Difesa, mostrano un poster affisso a una parete che ha subito richiamato l'attenzione degli esperti occidentali: si tratta del diagramma di un missile 'Pukguksong-3', potenziale successore delle due precedenti versioni del missile, entrambi a combustibile solido e con una gittata media.

"I missili a combustibile solido sono più veloci da dispiegare e mettere in azione, più difficili da individuare prima del lancio, perché richiedono meno preparazione", ha spiegato alla 'Cnn' Michael Duitsman, ricercatore al Monterey Institute of International Studies. Tutti i missili balistici presenti negli arsenali di Usa e Russia, spiega ancora Duitsman, sono a combustibile solido.

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