Cesare Battisti torna libero. Il Tribunale Federale Regionale ha infatti concesso la libertà provvisoria dopo la richiesta avanzata dai suoi legali che avevano presentato ricorso per 'habeas corpus' a favore di "un immediato rilascio di Battisti", arrestato due giorni fa a Corumbá, al confine con la Bolivia, con l'accusa di aver violato gli obblighi imposti al suo status di rifugiato.
Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando, l'Italia "ha fatto ogni passo possibile sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista giudiziario, per ottenere l'estradizione". Con la presenza di un "fatto nuovo, che è quello dell'arresto, questo ci può consentire di avere più probabilità di successo. Bisogna muoversi con grande determinazione ma anche con grande cautela" ha affermato in un'intervista al 'Tg1'.
ESTRADIZIONE - Cosa prevede il trattato di estradizione tra Italia e Brasile? Secondo quanto stabilito dalla legge 23 aprile 1991 n. 144 ("Ratifica ed esecuzione del trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica federativa del Brasile, fatto a Roma il 17 ottobre 1989", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 10 maggio 1991), "ciascuna Parte si impegna a consegnare all'altra Parte, su domanda, secondo le norme e alle condizioni stabilite dal presente Trattato, le persone che si trovano sul suo territorio e che sono ricercate dalle autorità giudiziarie dell'altra Parte" si legge nell'articolo 1, con l'obiettivo di svolgere "un procedimento penale in corso nei loro confronti o ai fini dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale".
ARTICOLO 2 - "Sarà concessa l'estradizione per fatti che secondo la legge di entrambe le Parti costituiscono delitti punibili con una pena restrittiva della libertà personale di durata superiore nel massimo ad un anno o più severa". Inoltre, se l'estradizione è domandata per l'esecuzione di una pena, "la durata della pena ancora da scontare dovrà essere superiore a nove mesi".
RIFIUTO - L'estradizione non sarà concessa: A) se per lo stesso fatto la persona richiesta è sottoposta a procedimento penale o è già stata giudicata dalle autorità giudiziarie della Parte richiesta; B) se alla data della ricezione della domanda è intervenuta secondo la legge di una delle Parti, prescrizione del reato o della pena; C) se per il reato costituito dal fatto per il quale è domandata, nella Parte richiesta è intervenuta amnistia e quel fatto ricade sotto la giurisdizione penale di tale Parte; D) se la persona richiesta è o è stata o sarà giudicata da un tribunale di eccezione dalla Parte richiedente; E) se il fatto per il quale è domandata è considerato dalla Parte richiesta reato politico; F) se la Parte richiesta ha serie ragioni per ritenere che la persona richiesta verrà sottoposta ad atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, di religione, di sesso, di nazionalità, di lingua, di opinioni politiche o di condizioni personali o sociali, o che la situazione di detta persona rischia di essere aggravata da uno degli elementi suddetti; G) se il fatto per il quale è domandata costituisce per la legge della Parte richiesta reato esclusivamente militare.
PENA CAPITALE - Se però il fatto per il quale è domandata l'estradizione è punibile, secondo la legge della Parte richiedente, con la pena di morte, "l'estradizione può essere concessa solo se detta Parte dà assicurazioni, ritenute sufficienti dalla Parte richiesta, che tale pena non sarà inflitta o, se già inflitta, non sarà eseguita" si legge all'articolo 4 del Trattato, composto di 22 articoli in totale che comprendono - tra l'altro - i diritti fondamentali, il rifiuto facoltativo di estradizione, i limiti dell'estradizione (art. 7), il diritto di difesa, il computo del periodo di detenzione, decisione e consegna della persona (art. 14), passando per le norme dedicate ad invio di agenti, transito e spese di estradizione.
