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Strage Florida, "altri poliziotti al riparo"

24 febbraio 2018 | 11.52
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(AFP PHOTO)
(AFP PHOTO)

Non c'era solo il vicesceriffo Scot Peterson all'esterno della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, mentre Nikolas Cruz sparava su studenti e insegnanti. Secondo la Cnn, altri tre agenti della contea di Broward sono rimasti fuori dall'edificio durante la strage dello scorso 14 febbraio.

Armi in pugno, sarebbero rimasti al riparo dietro le proprie auto. I primi ad entrare nella scuola, quindi, sarebbero stati gli agenti arrivati da Coral Springs, raggiunti poi da altri due colleghi della contea di Broward intervenuti sul posto e da un agente giunto da Sunrise. Come riferisce l'emittente, i poliziotti intervenuti da Coral Springs sarebbero rimasti sconcertati per il comportamento del vicesceriffo Peterson e degli altri tre colleghi di Parkland.

LA LITE - La tensione sarebbe sfociata in un'animata discussione, in una veglia il 15 febbraio, tra il city manager di Coral Springs, il dirigente comunale Mike Goodrum e Steve Istrael, sceriffo della contea di Parkland. Ufficialmente, nei comunicati diffusi sinora viene negata ogni frizione. La polizia di Coral Springs, però, dovrebbe fornire la propria ricostruzione dei fatti la prossima settimana, quando sarà terminata l'analisi dei video registrati dalle telecamere nell'area della scuola.

I FILMATI - "Il dipartimento parlerà a nome dei nostri agenti e illustrerà gli interventi effettuati. Non parleremo a nome degli agenti dello sceriffo della contea di Broward e della loro condotta nell'incidente" ha detto alla Cnn il sergente Carla Kmiotek, rappresentante del Dipartimento di Coral Springs. Come è noto, il vicesceriffo Peterson - oggetto di un'inchiesta interna - ha rassegnato le dimissioni dalla polizia di Parkland ed è andato in pensione con effetto immediato.

I 5 MINUTI - Il presidente Donald Trump ha stigmatizzato il comportamento di Peterson, dichiarando che "il vicesceriffo ha fatto un pessimo lavoro. Quando è arrivato il momento di agire, non ha avuto il coraggio oppure è accaduto qualcosa. Ma quello che è certo è che ha fatto un pessimo lavoro: non si discute. E' stato lì per 5 minuti. Per 5 minuti. Per l'intera durata della strage. Di sicuro ha fatto un pessimo lavoro".

LA TELEFONATA - Sempre la Cnn, inoltre, rivela il contenuto di una telefonata ricevuta dall'Fbi. Nikolas Cruz "sta per esplodere. Credo che entrerà in una scuola e comincerà a sparare": sono le parole che una donna pronuncia nella chiamata fatta al Federal bureau il 5 gennaio per segnalare il comportamento pericoloso del 19enne che ha ucciso 17 persone.

I SOCIAL - La Cnn ha visionato la trascrizione della telefonata con cui la donna, residente nella zona, descrive minuziosamente la condotta del teenager, fornendo anche informazioni sugli account Instagram utilizzati da Cruz e pieni di materiale inquietante: minacce esplicite relative ad omicidi, foto di armi e di animali mutilati.

LE ARMI - La donna descrive Cruz come un soggetto con capacità mentali paragonabili a quelle di un 12enne e spiega che il ragazzo - dopo la morte della madre - ha usato il denaro ottenuto con le polizze assicurative per acquistare armi e munizioni.

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