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Migranti, è scontro Macron-Salvini

23 giugno 2018 | 17.43
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(Afp)
(Afp)

"Invitiamo l'arrogante presidente Macron a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia". Il ministro Salvini all'attacco di Macron. A scatenare l'ira del titolare del Viminale, le parole del presidente francese secondo il quale non solo "l'Europa non attraversa una crisi migratoria come quella del 2015", ma "l'Italia non ha la stessa pressione migratoria dell'anno scorso" ed è solo questa "la realtà" dei fatti.

"650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro - ha quindi replicato il vice premier italiano -. Se per l'arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia".

E ancora: "Se l'arroganza francese pensa di trasformare l’Italia nel campo profughi di tutt’Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire", ha tuonato Matteo Salvini.

Ma per Macron, in conferenza stampa con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, quella in Europa non è una crisi migratoria, ma una "crisi politica". Contro il rischio dei nazionalismi "servono soluzioni europee", ha aggiunto il presidente francese che ha invocato "umanità ed efficacia" di fronte alla questione migratoria. "Gli sbarchi devono rispettare le regole e i principi umanitari del soccorso," e avvenire "nel porto sicuro più vicino", ha detto ancora Macron, che auspica "centri chiusi" nel paese d'arrivo dei migranti "con mezzi europei". E chiede che sia l'Europa a gestire, "con procedure rapide", la valutazione delle richieste d'asilo, la ripartizione fra i paesi membri di chi ne ha diritto e il rinvio in patria di chi non ne ha.

Secondo Macron, il fardello che pesa sull'Italia non sono tanto gli sbarchi, che sono diminuiti, quanto le persone che rimangono nel paese senza avere diritto d'asilo. E per questo serve la solidarietà europea nei rimpatri. Quanto ad hotspot fuori dall'Europa, Macron ritiene che possano esserci solo se rispettano i principi dell'Unhcr e sono approvati dal paese ospite, di cui va rispettata la sovranità.

DI MAIO - E il ministro Salvini non è l'unico esponente del governo italiano ad attaccare il presidente francese. Nel tardo pomeriggio arriva anche il commento del ministro Luigi Di Maio, per il quale Macron è "fuori dalla realtà". "Le dichiarazioni di Macron sul fatto che in Italia non esista una crisi migratoria dimostrano come sia completamente fuori dalla realtà. Evidentemente i governi italiani precedenti gli avevano raccontato che il problema non esisteva, forse per far continuare indisturbato il business dell'immigrazione", scrive su Facebook il vice premier.

"In Italia l'emergenza immigrazione esiste eccome ed è alimentata anche dalla Francia con i continui respingimenti alla frontiera. Macron sta candidando il suo Paese a diventare il nemico numero uno dell'Italia su questa emergenza, il popolo francese è sempre stato solidale e amico degli italiani. Ascolti loro, non chi fa soldi sulla pelle di quelle persone", afferma ancora il ministro dello Sviluppo e del Lavoro.

"È ufficialmente finita l'epoca in cui l'Italia si fa carico di tutto. Noi scriviamo la parola fine al business dell'immigrazione. Gli Hotspot nei Paesi di primo sbarco vorrebbe dire 'Italia pensaci tu'. Non esiste -sottolinea Di Maio -. I centri vanno realizzati nei paesi di origine e transito e devono essere a guida europea. Questo è quello che il MoVimento 5 Stelle chiede da anni ed è quello che chiederà il presidente Conte a Bruxelles. Non arretreremo di un millimetro. È l'ora della solidarietà europea!".

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