Non c'e' pace dentro Forza Italia. Il nodo delle candidature alle europee resta irrisolto e rischia di trasformarsi in un vero e proprio vaso di Pandora, accelerando la resa dei conti interna, tra il cerchio magico e la vecchia guardia, per il comando del partito. Si avvicina il 10 aprile, giorno in cui i giudici di Milano decideranno se concedere a Silvio Berlusconi i servizi sociali o relegarlo agli arresti domiciliari. Il clima e' molto teso. E il nuovo Comitato di presidenza con 'tutti dentro' (30 membri effettivi e 30 senza diritto di voto) non rasserena gli animi.
Da giorni si parla con insistenza di nuove scissioni, come effetto della 'guerra di successione': quella dei 'cosentiniani', promotori di 'Forza Campania' ed esclusi dalle ultime nomine, che potrebbero scatenare la fronda al Senato; quella dei fedelissimi dei 'mister preferenze azzurri' come Raffaele Fitto (che oggi si e' detto pronto a dimettersi da deputato per correre a Bruxelles) e Claudio Scajola, qualora dovessero rimanere fuori dalla corsa a Bruxelles.
Di certo, da palazzo Grazioli non sono ancora arrivate indicazioni precise sui criteri di scelta per la formazione delle liste. E il monito contro gli egoismi lanciato ieri sera dall'ex premier, che ha invitato tutti al ''rinnovamento, esigenza chiesta con forza dal paese'', e' apparso ai piu' come uno stop alle candidature pesanti di alcuni big intenzionati a correre per un seggio a Strasburgo. Forse giovedi' si riunira' per la prima volta, in piazza San Lorenzo in Lucina, il neo Comitato di presidenza del partito per fare il punto della situazione. (segue)