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Expo, Martina: “Non è solamente una vetrina, vale la pena di preparare al meglio l’Italia”

15 giugno 2014 | 16.28
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Il ministro delle Politiche agricole nello speciale dedicato all’esposizione sul ‘Libro dei Fatti 2014’: “E’ una straordinaria occasione, con i suoi 140 Paesi partecipanti l’Expo sarà il palcoscenico ideale per una grande discussione pubblica sulla sicurezza alimentare globale”. Sala: “Vedrò Cantone e il prefetto”. Formigoni: “Commissario falsifica la realtà, non c’entro con le gare”

Maurizio Martina (Infophoto)
Maurizio Martina (Infophoto)

Roma, 15 giu. (Adnkronos). Expo 2015, “vale davvero la pena di preparare al meglio l’Italia a questa straordinaria occasione”. Lo scrive il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina nello speciale dedicato alla esposizione universale di Milano sul “Libro dei Fatti 2014” Adnkronos. Ragionamenti mai così attuali ora che la macchina dell’Expo si è rimessa in moto a pieno ritmo, con la garanzia di trasparenza degli ultimi provvedimenti presi dal governo Renzi.

Martina, delegato dal governo a coordinare le attività connesse alla manifestazione milanese, nel suo intervento ricorda che l’Expo non costituirà solo una vetrina per il made in Italy e per il nostro Paese, ma anche un’occasione di riflessione e iniziativa su un tema di portata planetaria. “Con i suoi 140 Paesi partecipanti - scrive il ministro - l’Expo sarà il palcoscenico ideale per una grande discussione pubblica sulla sicurezza alimentare globale, che già adesso sta cambiando modelli di sviluppo, economie, aspetti sociali e ambientali dei nostri territori”.

”La questione della sicurezza alimentare - prosegue Martina - ci riguarda da vicino e può consentire all’Italia di rafforzare su scala internazionale il suo ruolo e la sua specificità”. Il ministro cita poi alcuni numeri che “rendono bene l’idea di ciò che abbiamo di fronte”. L’ultimo rapporto sulle conseguenze ambientali dello spreco di prodotti alimentari presentato dalla Fao indica in ben 750 miliardi di dollari la quantità di cibo sprecata nel mondo ogni anno. “Un terzo del cibo che produciamo finisce quindi in rifiuti, a conti fatti è come se buttassimo i Pil di Turchia e Svizzera”., commenta Martina. E continua: “Numeri ancora più impressionanti se poi ci confrontiamo con altri dati: oltre ottocento milioni di persone denutrite su tutto il pianeta e un miliardo e mezzo di esseri umani che nel contempo rischia l’obesità”.

Il 2015 sarà inoltre l’anno “in cui si potranno tirare le somme della “Dichiarazione del Millennio” delle Nazioni Unite che, tra gli altri obbiettivi, si prefiggeva di ridurre almeno della metà la percentuale della popolazione mondiale che vive in condizioni di povertà estrema”.Un risultato, scrive il ministro, “che i dati più recenti mettono in discussione”. Tutti questi elementi “ci devono presto portare a identificare l’accesso al cibo e la sostenibilità dei processi produttivi come un’emergenza globale imminente. E l’Europa, all’indomani della chiusura dell’accordo per la nuova politica agricola europea dei prossimi anni, va spronata a fare la sua parte con più coraggio rispetto a questa sfida”.

Per tutti questi motivi, conclude Martina, “ Expo 2015 non potrà essere solo una vetrina, ma dovrà rappresentare un momento di riflessione e di iniziativa sul futuro del cibo, della sua disponibilità, della sua accessibilità. Vale davvero la pena di preparare al meglio l’Italia a questa straordinaria occasione”.

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