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Riforme, scontro Renzi-Grillo sui social. Grasso: "Io garante imparziale"

25 luglio 2014 | 12.47
LETTURA: 4 minuti

Dopo la decisione di palazzo Madama di mettere la 'tagliola' alla discussione, il leader del M5S scrive: "E' un colpo di Stato, Napolitano si dimetta". Ma il premier replica: "Caro Beppe, il tuo è un colpo di sole". Il presidente del Senato si difende sulla scelta di concedere il voto segreto: "Il regolamento non lascia alcun margine di interpretazione"

Riforme, scontro Renzi-Grillo sui social. Grasso:

Opposizione all'attacco sulle riforme costituzionali dopo la decisione di palazzo Madama di mettere la 'tagliola' alla discussione e fissare la dead line l'8 agosto. In un post sul suo blog Beppe Grillo parla di "colpo di Stato" e chiede le dimissioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A stretto giro la replica di Matteo Renzi: "Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole!". E accompagna il messaggio con due hashtag: #noalibi, #sidicesole.

In un altro tweet, il presidente del Consiglio annuncia che sulle riforme "dopo 4 voti in Parlamento, faremo un referendum. Perché le opposizioni urlano? Di cosa hanno paura? Del voto degli italiani? #noalibi", scrive Renzi che attacca le opposizioni anche sul taglio degli stipendi dei dipendenti delle Camere deliberato dall'ufficio di presidenza di Camera e Senato. "Non mi stupiscono privilegiati che contestano norma su tetto 240mila euro. Mi stupiscono le opposizioni che si schierano con loro", il post lanciato con l’hashtag #madovevivono.

Grillo sul blog scrive: "Questo si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore. Non lo chiamò 'riforme'. Il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto". "Un Parlamento - aggiunge il leader del M5S - votato con una legge incostituzionale, un presidente della Repubblica che nomina come e peggio di un monarca tre presidenti del Consiglio senza passare dalle elezioni, un patto per cambiare la Costituzione di cui nessuno sa un beneamato c...o, fatto con un pregiudicato. Ora si vuole eliminare il Senato elettivo inserendovi i gerarchetti locali dei partiti e una Camera di nominati". "Il M5S non ha paura di tornare alle urne per rilegittimare il Parlamento, anche domani se necessario. La minaccia di Renzie di nuove elezioni è una pistola scarica e lui lo sa", scrive Grillo.

Poi, dopo la risposta di Renzi, Grillo controreplica su twitter: "#Sidicesole? No, #sidiceP2". E allega una foto in cui il presidente del Consiglio e Silvio Berlusconi sono ritratti come i Blues Brothers. 'The P2 Brothers', il titolo del fotomontaggio.

Filippo Sensi, portavoce di Matteo Renzi e noto a Twitter come 'Nomfup', argina con ironia le uscite del presidente del Consiglio sul social network: "Ok, ok, ora levategli twitter, per favore". Lo scherzo è piaciuto al premier che ha ritwittato Sensi.

Grasso: "Io garante" - In questo scenario si inserisce l'appello del presidente del Senato, Pietro Grasso, a cercare "soluzioni condivise". "Lo spettacolo offerto dal duro scontro politico di questi giorni mi ha molto addolorato e, in alcuni momenti, indignato. Non è questa l'immagine che la politica, e questa istituzione in particolare, deve dare al Paese", ha detto Grasso che sulla scelta di concedere il voto segreto su alcune materie del ddl riforme si difende: "Il regolamento non lascia alcun margine di interpretazione. Respingo con forza qualsiasi illazione o sospetto su questa decisione".

"Come presidente - ha spiegato nel corso della cerimonia del Ventaglio - ho ben chiaro il mio ruolo di garante sia della maggioranza che delle opposizioni, e continuerò ad operare in tale senso. So bene, per esperienza, che il ruolo del giudice imparziale è tra i più esposti a critiche ma questo non ha mai intaccato in nessun modo la mia terzietà prima e non lo farà neanche ora". "Credo - ha aggiunto Grasso - che l'importanza di questa riforma non sfugga a nessuno, e che sia dovere di tutti far sì che il confronto sia serio e approfondito ma sui contenuti: non vorrei che si continuassero a sprecare ore e giorni, soprattutto ora che la conferenza dei capigruppo ha deciso a maggioranza un contingentamento dei tempi".

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