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Riforme, caos al Senato. Renzi ottimista: "Siamo a un quarto degli emendamenti"

29 luglio 2014 | 10.28
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Nessun accordo sulla proposta di Chiti di limitare i dibattito a una decina di punti: contrari Sel, Lega e M5S. Ma saltano 1400 emendamenti con il canguro. Boschi: "Governo avanti, non cediamo a ricatti"

Riforme, caos al Senato. Renzi ottimista:

E' caos in Senato sul ddl riforme, dopo la fumata nera sul tentativo di accordo cercato dal senatore del Pd Vannino Chiti in conferenza dei capigruppo. E' restato quindi confermato il calendario originario, con l'Aula del Senato che ha ripreso a votare gli emendamenti al ddl costituzionale, ricominciando da quelli all'art.1. In Aula i voti sono stati continuamente interrotti dalle proteste delle opposizioni, con in testa cinquestelle, Sel e Lega. Più volte il presidente Grasso ha richiamato all'ordine i senatori, sospendendo ad un certo punto i lavori.

Ma a fine serata Matteo Renzi non perde l'ottimismo. Il premier guarda con fiducia al voto del Senato. Parlando ai suoi, Renzi ha fatto notare il fatto che "il canguro funziona, siamo a un quarto degli emendamenti". Anche sull'andamento della giornata, il premier non ha dubbi: "Abbiamo fatto aperture sostanziali alla minoranza, ci hanno risposto picche con tonnellate di emendamenti: noi si va avanti tranquilli e determinati".

"Non ci siamo mai sottratti al confronto ma non possiamo cedere al ricatto dell'ostruzionismo. Quindi andiamo avanti con calma, con il sorriso e la determinazione", ha detto poi il ministro Maria Elena Boschi al Senato. Ce la farete per l'8 agosto? "Dipende dalle opposizioni", dice ai giornalisti.

Scontro Pd-Sel - "Non possono dire che usiamo parole irricevibili e poi governiamo insieme tutte le regioni... Eh, no. Non abbiamo mica l'anello al naso", attacca il sottosegretario Luca Lotti rivolgendosi a Sel. "Il governo va avanti, noi non molliamo". Immediata la replica di Nichi Vendola che su Twitter scrive: "#Pd rompe in tutta Italia alleanze con #Sel. La svolta politica più veloce del mondo. Come tweet di Palazzo Chigi. La svoltina #lottistaisereno", dice il leader di Sel. Che poi aggiunge: Non cambia Italia se non cambia linguaggio classe dirigente. So che x qualcuno è concetto troppo sofisticato ma è la verità #lottistaisereno". "7 senatori #Sel che non si piegano a ricatti sono problema Italia? E i nuovi Padri della Patria sono Berlusconi e Verdini? #lottistaisereno".

Dal Pd intanto arriva la notizia che la Direzione del partito è stata convocata per giovedì prossimo alle 15,30. All'ordine del giorno c'è proprio la situazione politica, con particolare attenzione alle riforme.

Critiche dal M5S - "Renzi e Boschi continuano a riempirsi la bocca con la frase 'le riforme ce le chiedono gli italiani'. La stragrande maggioranza degli italiani vi chiedono anche un Senato eletto dal popolo e non nominato dai partiti. Perchè su questo fate orecchie da mercante? Al Senato hanno appena applicato il canguro, un'espressione che può far ridere, ma che nella realtà fa piangere. In pochi minuti sono stati fatti decadere circa 1.400 emendamenti, contenuti in oltre 600 pagine: è un colpo alla democrazia". Si legge poi in una nota il Gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato.

Salta la mediazione di Chiti - "Con rammarico comunico che la conferenza dei capigruppo ha dato esito negativo", aveva detto il presidente del Senato Pietro Grasso, alla ripresa della seduta dell'aula in mattinata. A richiesta di chiarificazioni, il presidente ha detto che "ho fatto di tutto per favorire una soluzione", per poi confermare l'esito negativo di tutti i tentativi di mediazione.

La giornata era infatti cominciata con la proposta del senatore Pd Vannino Chiti che, in apertura di seduta a palazzo Madama, aveva chiesto di concentrare il confronto sul ddl riforme "su grandi temi: elezione dei senatori, numero dei deputati, immunità, elezione del Presidente della Repubblica, istituti di garanzia, le competenze del Senato sui temi etici, il referendum, le competenze tra Stato e regioni". "Una riforma costituzionale non si realizza in un clima di contrasti così esasperati, di assenza di clima costituente, di muro contro muro" e "si smarriscono le ragioni degli uni e degli altri", aveva detto. Ma subito era arrivato il no di Lega, Sel e M5S.

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