"Abbiamo riorganizzato la nostra struttura per seguire l'attuazione del programma". Il ministro Maria Elena Boschi lo aveva accennato ieri nel corso della presentazione a palazzo Chigi del programma dei mille giorni. Il 'passodopopasso' lanciato dal premier, sotto gli occhi di tutti grazie al nuovo sito, non permette esitazioni. Non a caso, quindi, è arrivato il 'decreto di organizzazione interna' firmato dalla Boschi che realizza una sorta di 'mini riforma' del suo ministero.
Nel provvedimento si 'battezza' l'Ufficio per il programma di governo articolato in due 'Servizi' con un capo dell'Ufficio che, tra le altre cose, "riceve direttamente" dal premier e dal ministro "gli atti di indirizzo e gli obiettivi da perseguire" e "risponde direttamente alla stessa autorità politica".
Il cammino dell'esecutivo, e delle riforme in particolare, è infatti appesantito dal 'fardello' dei 699 decreti attuativi ancora da emanare. Un peso per lo più ereditato dai governi precedenti (889 erano i decreti al momento del giuramento di Renzi), smaltito in parte negli ultimi mesi (fino a scendere a quota 528) ma cresciuto (fino agli attuali 699) con la nuova produzione legislativa. Si tratta di un lavoro, quello di smaltimento, che Renzi segue da vicino, consapevole dell'impatto che può avere sui risultati del suo governo. (segue)
