La senatrice ha ricevuto da Berlusconi il mandato di stringere i cordoni della borsa e tagliare gli sprechi. "Magari qualcuno dei miei colleghi avesse una soluzione, sono qui che lo aspetto a braccia aperte", dice all'Adnkronos
''Mi paragonano alla peggiore delle streghe, ma io faccio soltanto il mio lavoro per il bene del partito''. Maria Rosaria Rossi, tesoriere unico di Forza Italia con l'ingrato compito di rastrellare fondi per le disastrate casse del partito, non ci sta a passare per la 'strega cattiva di Arcore' o peggio, una 'dracula succhia-soldi', come la descrivono i parlamentari azzurri insolventi. Da quando, nel maggio scorso, ha avuto da Silvio Berlusconi il mandato di stringere i cordoni della borsa e tagliare gli sprechi, imponendo a tutti una rigida cura dimagrante, le sono piovute addosso critiche da più parti, ma lei resiste e non è disposta a mollare. Ora il partito ha bisogno del contributo di tutti, è arrivato il momento di dare, va ripetendo da mesi la senatrice. Ma nonostante i continui inviti a versare il dovuto, ci sono ancora deputati e senatori (circa la metà), che non pagano la quota mensile obbligatoria di 800 euro al mese. All'appello mancano 2 milioni di euro, tra gli arretrati e il 'corrente'. L'emergenza ha spinto la Rossi a correre ai ripari, annunciando il pugno di ferro contro gli 'evasori', ma non ci sarà nessuna lettera ai morosi, come qualcuno, anche sulla stampa, ha fatto trapelare. ''Ma di quale lettera sta parlando? Non ho mai pensato di scrivere ai morosi, che faccio ribadisco l'ovvio?'', dice all'Adnkronos la tesoriera, che aggiunge: ''Suvvia, ognuno di noi, in propria coscienza, sa cosa deve al partito. E ancor di più dovrebbe ricordare cosa ha ricevuto da Fi e, soprattuto, dal suo presidente Berlusconi'', si sfoga la Rossi che si dice pronta a collaborare con tutti i suoi colleghi pur di far rientrare l'allarme conti: ''Agli attacchi preferirei aiuto e collaborazione''.
''Stanno creando un'immagine pubblica di me, paragonabile alla peggiore delle streghe, ma - precisa la Rossi - sono in grado di sostenere questo e molto altro ancora. Il presidente Berlusconi - ricorda la senatrice - mi ha chiesto di aiutarlo in questo ruolo, ovvero nell'amministrazione del partito, e ho accettato, portando avanti il mio lavoro con grande impegno e attenzione. Non lo considero certo un premio, ma un impegno quotidiano, che in un momento come questo è fatto, più che altro, di scelte dolorose, ma necessarie''. Rossi non vuole vestire i panni di chi si chiude a riccio e preferisce isolarsi: ''Agli attacchi preferirei aiuto e collaborazione. Magari qualcuno dei miei colleghi avesse una soluzione, sono qui che lo aspetto a braccia aperte!'', assicura. Quando è stata nominata amministratore unico di Fi, la Rossi ha trovato una situazione contabile complicata. Da allora, ha cercato di ottimizzare le spese, risparmiando qua e là e rilanciando anche l'attività di fund raising. E' confermata, infatti, la cena del 24 settembre a Roma, a 'Casina di Macchia Madama'; un'altra ci sarà a metà ottobre a Milano, poi a marzo potrebbe iniziare una serie di appuntamenti conviviali nei piccoli comuni, sempre con Silvio Berlusconi testimonial d'eccezione. La battaglia contro i cattivi pagatori azzurri dura da mesi. Ma alternative non ci sono, per questo la Rossi, che non ama parlare pubblicamente, ha deciso negli ultimi giorni di rompere il silenzio e sfogare la sua amarezza. Berlusconi non può più dare quello che ci assicurava prima a causa di un ulteriore legge contra-personam, quella sul finanziamento dei privati, dobbiamo rivedere le nostre abitudini di spese e agire ascoltando ciascuno la propria coscienza, è l'esortazione del tesoriere al partito.
