Il leader di Sel attacca il premier sul Jobs Act: "Con questo tipo di provvedimento l'uguaglianza significa 'niente diritti per tutti' mentre bisognerebbe dare diritti a chi non ce li ha, non togliere diritti a chi ce li ha, lottare contro la precarietà, non come fai tu, rendere tutti precari"
"Caro Matteo, ti accingi a realizzare il più grande sogno della destra politica ed economica: abbattere tutte le regole che danno dignità e diritti a chi è nel mondo del lavoro". Così il leader di Sel, Nichi Vendola, in una video-lettera si rivolge al presidente del Consiglio Matteo Renzi a proposito del Job act. Lo fai - continua - con un argomento sgradevole e insopportabile: evochi i mancati diritti dei precari, la condizione dei co.co.co. dei co.co.pro., di coloro che, magari a 50 anni, sono senza lavoro e senza integrazione, a quelle donne che non hanno diritto all'indennità di maternità. Racconti - prosegue Vendola - di un mondo di 'senza diritti', e prospetti che coloro che hanno alcuni diritti rappresentano una specie di scandalo".
Secondo Vendola, con questo tipo di provvedimento, "l'uguaglianza significa 'niente diritti per tutti'. Questa non è una grande riforma - attacca - è la fine di un'idea di riforma per il mercato del lavoro che metta al centro, il valore, la dignità di ogni lavoratore e di ogni lavoratrice. Bisognerebbe fare il contrario: dare diritti a chi non ce li ha, non togliere diritti a chi ce li ha, lottare contro la precarietà, non come fai tu, rendere tutti precari. Per questo noi saremo ostinatamente e fortemente contrari a questa controriforma che offende la cultura democratica del nostro Paese".