Una "rete super partes" per far fronte a una crisi in cui "le famiglie nuotano e spesso annegano". E' quanto chiede ai politici, a nome della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei, nella prolusione che apre i lavori del Consiglio episcopale permanente. "Chiediamo a tutti i responsabili della cosa pubblica e a coloro che hanno risorse finanziarie o capacità imprenditoriali, di fare rete 'super partes' poiché - sottolinea - la gente è stremata e non può attendere oltre".
Il presidente della Conferenza Episcopale italiana riprende le parole di Papa Francesco su "la famiglia troppo disprezzata e maltrattata", invoca "più considerazione sul piano culturale e molto più sostegno a livello sociopolitico", specie davanti a "tantissime famiglie che nuotano e spesso annegano in un mare di difficoltà" e a "molti giovani che non si sentono sostenuti per un progetto di vita familiare".
Bagnasco osserva che "le notizie sull'Italia parlano ancora di recessione, della necessità di tempo, di riforme strutturali, di investimenti, di visione industriale, di ricerca e innovazione per non essere imitati e penetrare mercati nuovi", mentre "l'occupazione difficile, il fisco predatorio, la burocrazia asfissiante, la paura diffusa di fare passi sbagliati concorrono a non creare lavoro nel pubblico e nel privato e i giovani, come emigranti forzati, tentano la fortuna altrove".