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Terrorismo: Renzi a Copasir, massima attenzione ma nessun allarmismo

30 settembre 2014 | 20.35
LETTURA: 4 minuti

Oltre 90 minuti di confronto a palazzo San Macuto. Apprezzamento per il lavoro della nostra Intelligence. Stucchi: ''Giusta preoccupazione si lavora per prevenire rischi

Una audizione del Copasir (Infophoto)
Una audizione del Copasir (Infophoto)

Preoccupazione e massima attenzione, ma nessun allarmismo. Nella sua audizione in Copasir, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tracciato la strategia per fronteggiare la minaccia del terrorismo internazionale. Dall'esercito nero dell'Is alle strutture critiche da tutelare, il confronto del capo del governo con il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha permesso di fare il punto sulla situazione sicurezza, ma è stata anche occasione per esprimere pieno apprezzamento per la nostra Intelligence e per passare in rassegna gli scenari caldi interni ed esterni su cui è costante il lavoro del Comparto Intelligence.

I nostri 007 -sarebbe stato infatti il ragionamento del premier- difendono il sistema-Paese. E anzi l'Intelligence, sotto il coordinamento unitario del Dis, è proiettata nel futuro a difenderlo sempre di più. Ad accompagnare Renzi, il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, e il direttore del Dis, ambasciatore Giampiero Massolo.

Sulla minaccia terroristica legata ai jihadisti dell'Is "ci deve essere una giusta preoccupazione, che però non deve sconfinare in ossessione", ha chiarito il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, facendo il punto sull'audizione di Renzi. "L'Intelligence è al lavoro -ha rimarcato- per seguire costantemente situazioni più critiche e delicate, ascoltando ogni campanello di allarme al fine di prevenire gesti che abbiano conseguenze negative per la sicurezza del nostro Paese".

Nessun focus particolare sul Vaticano ma ci obiettivi sensibili su cui concentrare l'attenzione

Un confronto durato oltre 90 minuti, a palazzo San Macuto in cui il presidente del Consiglio ha tracciato la linea del governo su intelligence e strategia di sicurezza. Sulla minaccia terroristica dell'Isis "ci deve essere una giusta preoccupazione, ma un eccessivo allarmismo è ingiustificato'', ha ribadito Stucchi.

"Nessun focus particolare sul Vaticano -spiega ancora Stucchi- ma ci sono obiettivi sensibili su cui concentrare l'attenzione". "Il governo -ha rimarcato il numero uno del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica- ha riconosciuto la qualità del lavoro svolto dal Copasir e dall'Intelligence".

"Chi partecipa in modo più pesante" all'impegno militare contro l'esercito nero dell'Is, ha spiegato Stucchi, "si espone di più. Chi fornisce apporto solo logistico o di territorio, è esposto a rischi minori. Si tratta comunque di valutare situazione per situazione".

governo tutela interesse Paese, priorità legate anche a sicurezza infrastrutture

Tra i capitoli affrontati nel corso dell'audizione del presidente del Consiglio, anche quello degli interessi e degli investimenti dei grandi gruppi stranieri e delle attività dei fondi sovrani nel nostro Paese. "Il governo tutela l'interesse dell'Italia -ha spiegato ancora Stucchi- Le priorità sono legate anche a tematiche economiche e alla sicurezza delle infrastrutture. Ci sono gruppi stranieri interessati all'acquisizione di realtà importanti italiane e per questo bisogna capire cosa è strategico".

Il presidente del Copasir ha fatto l'esempio di ''aziende che hanno comprato realtà importanti, ad esempio di Cassa depositi e prestiti, e bisogna capire cosa è strategico: la proprietà o l'infrastruttura".

In merito ai rischi per l'approvvigionamento energetico, Stucchi ha spiegato che "bisogna avere garanzie sull'evolversi della situazione tra Ucraina e Russia, come anche sulla continuità della fornitura di gas russo per le nostre realtà produttive". Sui vari temi affrontati, tra i quali anche il segreto di Stato, il presidente del Consiglio ha consegnato alcuni documenti al Copasir.

su protocollo farfalla va fatta una valutazione politica

"Il protocollo farfalla è un modo per definire un piccolo nucleo di documenti a disposizione della Commissione Antimafia", ha detto ancora il presidente del Copasir, replicando a chi gli chiedeva se il cosiddetto protocollo farfalla, che sarebbe stato siglato da Servizi segreti e Dap per poter ottenere informazioni da alcuni detenuti al 41 bis, sia stato tra le questioni affrontate durante l'audizione di Renzi.

"Il protocollo farfalla -ha sottolineato Stucchi- rappresenta qualcosa che è successo e su cui va fatta una valutazione politica. Si tratta comunque -ha rimarcato il numero uno del Copasir- di documenti che restano classificati, sebbene non più secretati".

Nel confronto con Renzi, dunque, "è stata fatta una panoramica completa su tematiche sia interne, sia esterne -ha concluso Stucchi- sono state poste domande dai membri del Comitato, su alcune delle quali, nei prossimi giorni, arriveranno risposte scritte".

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