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Giustizia, scontro sulla responsabilità civile delle toghe. Fi: ''Così si va indietro''

21 ottobre 2014 | 19.42
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Nel mirino tre emendamenti del Guardasigilli Andrea Orlando, considerati da Forza Italia una marcia indietro sulla punibilità delle toghe. L'azzurro Nitto Palma: ''Meno casi di colpa grave''. E il relatore Buemi (Psi) minaccia le dimissioni. Viceministro Costa: ''Ferie? Non è un tema in cima ai pensieri di molti magistrati''

Il ministro Orlando (Adnkronos)
Il ministro Orlando (Adnkronos)

E' scontro nella maggioranza sulla responsabilità civile dei magistrati. Ad accendere la miccia tre emendamenti, presentati dal Guardasigilli Andrea Orlando in commissione giustizia al Senato, considerati da Forza Italia una marcia indietro sulla punibilità delle toghe.

FI PROTESTA - Mentre il relatore Enrico Buemi (Psi) minaccia le dimissioni (''il relatore è espressione della maggioranza, naturalmente deve tenere conto delle posizioni del governo, ma non è detto che rimanga come relatore..."), Forza Italia protesta a viva voce per la riformulazione del testo. Così, dice Lucio Malan (Fi), si ''esclude totalmente dalla responsabilità civile la valutazione del fatto e delle prove e l'intepretazione delle norme". Insomma ''c'è una retrocessione rispetto alla legge Vassalli'', afferma il presidente della commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma (Fi).

"Ci sono -aggiunge Nitto Palma - meno casi di colpa grave. L'unica cosa in più che c'è in questa proposta è che i magistrati, per risarcire, attualmente pagano un terzo dello stipendio netto all'epoca del fatto. Si tratta di circa 20mila euro. Da ora in poi ne pagheranno circa 25mila. Come dice Renzi, chi sbaglia paga".

ORLANDO - Il ministro però tira dritto, ricordando che tutto è in linea con il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri del 29 agosto. Detto questo "il mio emendamento è un punto di partenza, non di arrivo. Con i subemendamenti si potrà migliorare il testo da noi proposto". Orlando ricorda che "per uno ostacolo di natura regolamentare stiamo riprendendo un testo, se mi passate il termine, per la coda" in un momento in cui c'è una procedura di infrazione europea per la quale l'Italia rischia una condanna. Il Guardasigilli assicura che "lavoreremo in modo serrato e aperto ma per affermare una linea che era alla base del nostro testo di legge" sottolinea in riferimento al ddl governativo depositato il 29 agosto. Il ministro, inoltre ricorda che è stata allargata la possibilità del risarcimento nonché l'accessibilità alla procedura, vista l'eliminazione del 'filtro' previsto dalla legge Vassalli.

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