Il capo dello Stato ha sottolineato come nella bozza di documento finale del Consiglio europeo la parola austerità non ci sia: "Forse per qualche complesso di colpa"
L'Europa "non è un mostro che detta leggi inapplicabili e gravide di conseguenze per la nostra società" e, al tempo stesso, "non appartiene ai governi e agli apparati burocratici che farebbero calare dall'alto decisioni sempre e solo legate alla dimensione economica. L'Europa è nostra, di tutti noi, non è una strana creatura nata fuori di noi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale all'iniziativa 'L'Europa siamo noi', che ha coinvolto oltre cento studenti di tre istituti di scuola secondaria superiore.
Il capo dello Stato ha sottolineato come troppo spesso nel nostro Paese vi sia "uno stravolgimento" dell'idea di Unione Europea, "come qualcosa di nebuloso, ubicato dalle parti di Bruxelles , nelle mani di una schiera infinita di burocrati. Identificazioni riduttive e improprie, queste, dell'idea di Europa".
Crisi e ripresa - Da Napolitano, poi, il richiamo a un impegno unitario dell'Europa in direzione di un "deciso sforzo per il rilancio economico, la crescita e l'occupazione, pur prestando la dovuta attenzione agli equilibri di bilancio". Per il capo dello Stato, infatti, "è giusto spostare l'attenzione delle istituzioni europee e delle scelte da compiere verso l'esigenza e la possibilità di una ripresa dello sviluppo". "Dopo anni di politiche restrittive, di austerità e di disoccupazione dilagante, soprattutto tra i giovani, in alcuni Paesi, con fenomeni recessivi che rischiano di sfociare nella stagnazione, è giusto che si vada verso una vera e propria svolta negli indirizzi dell'Europa", ha detto il presidente della Repubblica.
"Austerità" fuori dal documento del Consiglio Ue - Napolitano ha anche osservato come nella bozza di documento finale del Consiglio europeo, letta nei giorni scorsi, la parola austerità non ci sia: "Qualcuno ha accettato di non menzionarla forse perché mosso da complessi di colpa".