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Corruzione: Anm a governo, meno stupore e scandalo e più determinazione

20 dicembre 2014 | 15.56
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Sabelli: "La politica sembra oggi accorgersi improvvisamente di quei guasti che noi con forza abbiamo segnalato da anni''. I toni indignati "vorrebbero rimediare alla debolezza delle riforme, peraltro in larga parte più annunciate che realizzate". Il ministro per le Riforme: "Le leggi le scrive il Parlamento"

Corruzione: Anm a governo, meno stupore e scandalo e più determinazione

"Lo dico anche da avvocato: i magistrati dovrebbero parlare attraverso le loro sentenze, applicare le leggi, non commentarle o scriverle, quello spetta ai parlamentari". Questa la dura replica del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi alle critiche mosse dall'Anm sulle proposte anti-corruzione del governo, giudicate deboli. "Sono anni che si rinviano le riforme e sono anni che i politici cercano scuse per non lavorare, per non fare le riforme - dice -. Io credo siano un'urgenza, e non credo si possa aspettare ancora".

Dal palco del comitato direttivo a Roma il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli aveva chiesto maggiore determinazione contro la corruzione. ''Oggi, i toni indignati vorrebbero rimediare alla debolezza delle riforme, peraltro in larga parte più annunciate che realizzate - ha detto Sabelli -. Dunque, al governo noi chiediamo meno stupore e scandalo e più determinazione''.

''Le cronache giudiziarie hanno ridestato un dibattito che pareva sopito, su proposte che suscitano nel mondo politico divisioni e polemiche, piuttosto che consensi. Ma anche questo accendersi episodico di fiamma appare effimero. La politica sembra oggi accorgersi improvvisamente di quei guasti che noi con forza abbiamo segnalato da anni'', ha sottolineato Sabelli, riferendosi in particolare agli interventi in tema di contrasto alla corruzione e di riforma della prescrizione.

''Quanto alla corruzione, i toni di indignazione che la politica intera ha levato all’esplodere dell’ennesimo gravissimo scandalo stridono con la debolezza delle annunciate proposte governative, aumento della pena e limiti al patteggiamento - conclude il presidente dell'Anm -. Proposte che rischierebbero di scoraggiare ogni collaborazione e rendere ancor più saldo quel patto che lega corrotti e corruttori nell’omertà di un accordo fondato sulla comune convenienza''.

Sabelli ha quindi ribadito l'auspicio che le ''sia presentata una proposta di legge adeguata alla gravità di questo crimine, sempre più saldamente collegato ai fenomeni mafiosi''. Una proposta, ha spiegato, ''mirata, severa ed efficace, da approvarsi in tempi molto brevi, che raccolga le indicazioni contenute nelle convenzioni internazionali e preveda meccanismi premiali per chi collabora, efficaci strumenti investigativi e un’ampia equiparazione, ai fini processuali, fra corruzione e crimine organizzato''.

''Ci auguriamo che non ci si limiti invece a pochi, modesti ritocchi, inseriti in fretta in qualche ampia proposta di legge - ha concluso Sabelli - destinata a lunghi percorsi parlamentari e magari a impantanarsi, una volta scemata l’indignazione del momento e archiviato il ricordo dell’ultimo scandalo''.

Quanto alla riforma della responsabilità civile dei magistrati Sabelli sottolinea che ''costituisce una specie di ossessione della politica, e non da tre ma da trenta anni almeno''. E sulla proposta di riforma della prescrizione ''annunciata a fine agosto e ancora in fase di elaborazione'', Sabelli osserva che potrebbe ''se non accompagnata da soluzioni in grado di stroncare ogni tentativo di innaturale dilatazione dei tempi del processo, aggravare paradossalmente ancor più la durata dei processi''.

Il presidente dell'Associazuione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, in apertura del Comitato direttivo centrale, è tornato a criticare gli interventi del governo sulla prescrizione. Una proposta che ''pare avviarsi verso l’introduzione di nuove ipotesi temporanee di sospensione nelle fasi di impugnazione - ha ricordato - cui si aggiunge il recente annuncio di un probabile allungamento del termine ordinario''.

''Se la prescrizione è quello scandalo che disperde lavoro e risorse allora il legislatore deve bloccarla se non dopo l’esercizio dell’azione penale (come pure sarebbe ragionevole) quanto meno dopo la sentenza di primo grado'', ha sottolineato Sabelli. ''Bloccare la prescrizione non soltanto è conforme a giustizia - ha concluso il presidente Anm - ma stimolerà il ricorso ai riti alternativi e scoraggerà le impugnazioni inutili''.

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