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Quirinale: Berlusconi, Renzi rispetti spirito Nazareno, nome va condiviso

28 gennaio 2015 | 21.03
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Capo dello Stato non può essere espressione pura e dura del Pd, per ora resta fermo il no a Mattarella. Alla fine di una lunga giornata, vigilia del primo voto sul Quirinale, Silvio Berlusconi avrebbe ribadito ai suoi che la trattativa con Matteo Renzi va avanti, non si ragiona ancora su un nome specifico, ma su un criterio

Deve essere un candidato condiviso, non certo espressione pura e dura del Pd... Alla fine di una lunga giornata, vigilia del primo voto sul Quirinale, Silvio Berlusconi avrebbe ribadito ai suoi che la trattativa con Matteo Renzi va avanti, non si ragiona ancora su un nome specifico, ma su un criterio: ci vuole un presidente che ci vada bene e abbia tutte le carte in regola, nel pieno rispetto dello spirito del Nazareno. ''Non abbiamo parlato di nomi'', assicura infatti il Cav, lasciando Montecitorio al termine della riunione con i grandi elettori di Forza Italia, davanti alle telecamere alla domanda se va bene o meno il nome di Sergio Mattarella per il Quirinale. Poco prima il leader azzurro ha visto a pranzo Renzi a palazzo Chigi, ma due ore non sono bastate a trovare la quadra.

Davanti a un piatto di orecchiette (nel menu anche carne e frutta fresca) il premier avrebbe proposto Sergio Mattarella, trovando il leader azzurro piuttosto restio. Berlusconi, almeno per ora, non si sentirebbe garantito dall'attuale giudice della Corte costituzionale, ex esponente della sinistra Dc , più volte ministro della Difesa con i governi Amato e D'Alema, dimissionario dalla Pubblica Istruzione dell'esecutivo Andreotti per protesta contro la legge Mammì, che di fatto garantì il duopolio Rai-Mediaset. Il padre del Mattarellum, dunque, non piace a Forza Italia, che gli preferisce Giuliano Amato, gradito anche ai 'dalemiani', visto che fa parte della Fondazione Italianieuropei. E forse, alla fine, i due 'contendenti' finiranno per elidersi a favore in un terzo. Chi sarà questo 'terzo', poi, ancora non si sa.

Berlusconi e Renzi si manterranno in contatto in queste ore attraverso gli ambasciatori azzurri Denis Verdini, Gianni Letta e quelli Dem, Luca Lotti e Lorenzo Guerini. E torneranno a vedersi probabilmente domani mattina, a ridosso della prima votazione (il presidente di Fi deve rientrare domani sera ad Arcore per i 'servizi sociali', a meno che i magistrati non gli concedano la deroga richiesta) per approfondire il discorso avviato oggi sul prossimo capo dello Stato. Per ora, insomma, non c'e' ancora l'accordo sul candidato giusto, tutto è in continua evoluzione. ''La notte porta consiglio, sarebbe peccato incartarsi proprio adesso'', dice un big azzurro che sta seguendo da vicino la trattativa.

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