"Credo personalmente che l'Expo ad oggi si presenti come una grande vetrina vuota, vuota di contenuti, vuota di odori e sapori, piena solo di quel culto dell'immagine che serve ai grandi brand dell'industria agroalimentare per fare marketing e continuare a spingere l'economia del cibo e l'agricoltura sulla strada del profitto e del capitalismo". Lo afferma Adriano Zaccagnini, deputato di Sel e vicepresidente della commissione Agricoltura, chiedendosi "dove sono gli agricoltori e i contadini all'Expo", perché, se "non saranno protagoniste di Expo, questa kermesse è costruita sulla sabbia".
"Con la narrazione tossica di Expo - accusa Zaccagnini - si annientano tradizioni, relazioni e diversità e li si cerca di sostituire con lo sfruttamento sulle persone e sulla natura. Expo andrebbe chiusa prima che apra per questi motivi. Non c'è modo di recuperare qualcosa che nasce con un'intenzione politicamente così distorta e lontana dal bene delle persone. Se farò visita all'Expo sarà per contestare politicamente questo approccio del mondo del cibo legato all'agroindustria, invece che connesso coi contadini e la nostra terra”, conclude.
