"Farlo prima sarebbe una cortesia al candidato del centrosinistra, coloro che sono finiti prima nella rete di questa norma si costituirebbero parte civile", osserva all'Adnkronos
"Sono molto contento che De Luca sia stato indicato come candidato perché finalmente si fa giustizia di quei luoghi comuni e indecenze finte moralistiche della sinistra che guardano al pelo nell'uovo degli altri mentre non valgono le travi nell'occhio che ci sono nella propria area". Così all'AdnKronos Clemente Mastella interviene sulla vittoria di Vincenzo De Luca alle primarie del centrosinistra per le regionali in Campania.
Secondo Mastella, che parla di "finti moralisti di cui ci sono clamorosi esempi dalla Liguria fino alle nostre parti", la candidatura di De Luca inoltre "sfata questo complesso irrazionale per cui bisogna scaricare il vecchio e affermare che il nuovo è migliore e quindi rimette in gioco tutto e tutti". Quanto alla legge Severino, "io l'ho sempre considerata, anche in virtù della mia esperienza di Guardasigilli, incostituzionale - dice Mastella - non tanto per la retroattività quanto per l'articolo 3 della Costituzione relativo all'eguaglianza di tutti rispetto alla legge: quando la legge può essere elusa, applicata ad Agrigento e non a Napoli e Salerno, dà l'idea di un'inciviltà giuridica che questo Paese non può consentirsi".
Secondo Mastella, la legge va quindi sì modificata ma "dopo le elezioni e non prima: non può essere un atto di cortesia a De Luca, altrimenti coloro che prima sono finiti nella rete della legge Severino si costituirebbero tutti parte civile. Detto questo, ritengo che De Luca sia un candidato con notevoli capacità amministrative ma che valgono più per esercitare il ruolo di sindaco che non come governatore. E' troppo salernitano per essere leader campano", aggiunge Mastella che comunque in merito alle prossime elezioni conclude: "Ci apprestiamo a una bella battaglia politico amministrativa".
