Il capogruppo lavora per l'unità del Pd in vista della Direzione di lunedì. Le opposizioni sul piede di guerra: per Brunetta il premier "vuole asfaltare" la sinistra dem. Vendola: "Si usa la legge elettorale come una clava"
Matteo Renzi accelera sulla legge elettorale. Alle nove di sera, nella capigruppo della Camera, ottiene la calendarizzazione dell'Italicum per il 27 aprile, in piena campagna elettorale. Insorgono le opposizioni, ma è soprattutto all'interno del Pd che si registrano tensioni, con la minoranza che sulla riforma della legge elettorale promette da sempre di dare battaglia se il testo non verrà limato. Lunedì alla direzione dem se ne parlerà, e Renzi con ogni probabilità tenterà di blindare la 'sua' legge.
Tenta una mediazione in vista dell'appuntamento del Pd Roberto Speranza, capogruppo dem alla Camera. "Lunedì è a un passo - dice - Ogni ora deve essere utilizzata per costruire l'unità del Pd". La legge elettorale, mette in chiaro, "non è materia di coscienza, è materia politica e quindi necessaria un’intesa politica. Sono convinto che sapremo confrontarci come sempre abbiamo fatto e trovare una sintesi avanzata”. Speranza invita anche le minoranze al silenzio, nell'attesa di vedere come evolvono le cose in seno al partito. "Ipotizzare di uscire dalla segreteria e dal governo - mette in chiaro - non sta né in cielo, né in terra. Io non sono diventato renziano, né lo diventerò. Eppure si può essere 'non renziani' giocando fino in fondo la sfida del Pd e del governo". E "se scegliamo il metodo Mattarella, non servirà il soccorso di FI perché il Pd voterà compattamente la riforma".
Intanto le opposizioni fanno lievitare il livello di scontro. "Renzi vuole approvare la legge elettorale nel più breve tempo possibile per asfaltare la sua sinistra, la sinistra del Partito democratico - accusa il capogruppo di Fi a Montecitorio Renato Brunetta - Alla faccia delle riforme, alla faccia della riforma della legge elettorale, alla faccia delle esigenze degli italiani”. Nichi Vendola accusa Renzi di usare la legge elettorale "come una clava contro la minoranza Pd e per propaganda: ha bisogno continuamente di nascondere la realtà del Paese". Per Arturo Scotto, a capo dei deputati di Sel, quello del Pd "è uno strappo inaccettabile. Sulle regole ballano da soli, senza ascoltare le opposizioni. Siamo di fronte ad una vera e propria lesione istituzionale".
