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Toscana: Parisi, Mugnai non è compromesso a ribasso, pronti a sostenerlo

18 aprile 2015 | 16.19
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Il coordinatore regionale all'Adnkronos esclude addii e gruppi autonomi: "Denis è e resta una risorsa del partito, ma dopo le regionali vanno affrontati i nodi politici che restano sul tavolo"

Denis Verdini  FOTODANIELE CATALDI/INFOPHOTO - INFOPHOTO
Denis Verdini FOTODANIELE CATALDI/INFOPHOTO - INFOPHOTO

''Mugnai è un ottimo candidato e larga parte delle cose uscite sui giornali riguardo l'individuazione del suo nome, sono interpretazioni distorte di questioni di natura diversa''. Massimo Parisi, verdiniano doc e coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana, assicura all'Adnkronos che il nome di Stefano Mugnai scelto tra una rosa di 4 nomi ''non è certo frutto di un compromesso al ribasso''. In campagna elettorale i fedelissimi di Denis Verdini si impegneranno per tirare la volata al consigliere regionale azzurro, vicepresidente della commissione Sanità, che giovedì sera ha ricevuto con una telefonata l'investitura ufficiale di Silvio Berlusconi dopo una tesa riunione del tavolo nazionale forzista sulle alleanze a palazzo Grazioli.

''Certo che sosterremo Mugnai e considero offensivo anche porsi la domanda'', dice Parisi che esclude l'addio del principale artefice del Nazareno dopo il voto di primavera con la formazione di nuovi gruppi parlamentari (''Non mi risulta") e non vuol sentir parlare di 'fine dell'era Verdini' come titolano alcuni giornali: "Denis è stato ed è una risorsa del partito. Se si continua a parlare per categorie, correnti o semplificazioni, non si affrontano i veri nodi politici'', che restano sul tavolo.

"E' chiaro -avverte Parisi- che passate le regionali, ci sono delle questioni da affrontare tutti insieme. O vogliamo dire che il centrodestra è unito ed esiste una coalizione alternativa a Renzi?".

Se va in porto percorso riforme, partito dovrà riflettere su forma partito e regole interne

(Andkronos) - ''Se poi andrà in porto il percorso delle riforme -spiega Parisi-, a prescindere da quello che uno possa pensare, e avremmo un nuovo assetto dello Stato con una nuova legge elettorale, il centrodestra dovrà innanzitutto pensare a come riorganizzarsi e, nello specifico Fi, dovrà riflettere sulla forma di partito da darsi e sulle sue regole interne''.

Qualcuno dice che i 'verdiniani' sono pronti a lasciare al suo destino Verdini. Il coordinatore regionale forzista toscano esclude un'ipotesi del genere e ribadisce: "Se vogliamo ridurre i problemi sulla linea politica di Fi, che legittimamente ci sono stati e ci sono ancora, a una mera questione di correnti o di lealtà personale a qualcuno piuttosto che a qualcun altro, si fa un errore tragico. Detto questo, per quello che mi riguarda i verdiniani hanno sempre coinciso con i berlusconiani''.

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