E sul futuro del centrodestra dice no al partito unico e all'intesa con Alfano: "Tavolo con Berlusconi ma niente primarie, meglio una mega consultazione di piazza". Lite Berlusconi-Salvini sulla leadership del centrodestra
"Io non mi autoinvesto, dipende dagli elettori. Ma se domenica saremo secondi dopo Renzi io ci sono, non mi tiro indietro". Lo ha detto Matteo Salvini a 'In mezz'ora' a proposito del ruolo di sfidante di Matteo Renzi per il governo del Paese. "Domenica prossima la Lega sarà il primo movimento politico alternativo a Renzi e alla sinistra. Saremo interlocutori, il mio obiettivo è prendere un voto in più di Renzi e andare al governo al posto di Renzi", ha aggiunto il leader del Carroccio.
Salvini si è anche soffermato sul futuro del centrodestra: "Non mi piacciono i partiti unici, tutti uniti per sconfiggere Renzi. Io con Alfano ho poco a che fare. Ne riparliamo con Berlusconi dal primo giugno. Io vorrei parlare ai 10 milioni di italiani che non sono di sinistra e che votavano centrodestra e ora non lo fanno più. Un progetto coerente riporta alla passione questi italiani. A Forza Italia offro di cambiare l'Italia, la prospettiva di cambiare il Paese senza Fini, Casini, Buttiglione e tutti quelli che frenavano. Dritti all'obiettivo".
Secondo il leader della Lega, " con Berlusconi bisogna sedersi a un tavolo e ragionare su quello che condividiamo e non condividiamo. Rottamarlo? Non mi permetto, lui ha fatto tanto e potrebbe fare tanto ma deve guardare avanti". infine, a proposito della primarie, Salvini ha spiegato: "Portiamo in piazza i punti del programma su cui siamo d'accordo e solo dopo pensiamo alla leadership. Troviamo un sinonimo, non primarie ma mega consultazioni apertissime. Siano le piazze a decidere il centrodestra alternativo a Renzi".